1980-’89
La Marina e gli ultimi anni di Guerra Fredda. Uno scafo va in pensione.
Nel decennio successivo, i bistrattati anni ’80, torna un’era di travaglio per il Palio. Il punto chiave in discussione è la regolarità dello scafo cadamota, costruito nel 1979. Il problema sorge nel 1980 e si trascina sino al dicembre del 1986. Si vorrebbe mandare la barca precocemente in pensione, per decisione delle borgate a cui compete per regolamento il compito di redimere le controversie. In realtà la Federcanottaggio, in cui spicca la figura di Aristide Reboa, riesce – con una decisione coraggiosa – a prorogare la vita dello scafo, concedendo al Cadimare di correre con essa sino al Palio dell’86.
Questo e’ anche il periodo in cui la sfilata arriva al massimo splendore. E’ così che la spartana sfilata, che precedeva il Palio sin dagli anni Trenta, diventa momento di grande spettacolo. Sono le stesse borgate a dare risalto a questo particolare aspetto della Festa del Mare.
Tra risse e trambusti alla banchina Morin, nel 1981 la disfida salta, ma si esibiscono le Frecce Tricolori e l’anno successivo sono di scena i paracadutisti. Determinante e prezioso e’ anche l’impegno della Marina Militare, che sin dalle origini ha sostenuto ed incentivato lo sport remiero.
Da sempre infatti sono proprio i mezzi della Marina Militare a stendere i campi da regata, con cura, competenza e precisione.