Il capoborgata è risalito in barca per sostituire l’infortunato Calevro. L’armo punta ad un piazzamento onorevole
LA MANCANZA di una base a mare condiziona l’attività agonistica ma la borgata del San Terenzo è comunque riuscita a formare gli equipaggi per il Palio, un’impresa non indolore. «Abbiamo perso per strada Elia Calevro –spiega Francesco Pardini, dal 2000 presidente dell’ Unione Sportiva Santerenzina – così per completare l’equipaggio si è rimesso al remo Giorgio Lencioni, il nostro capo borgata, che da tempo aveva abbandonato l’attività agonistica. Siamo a pochi secondi da un 5° 6° posto che per noi sarebbe un ottimo risultato. Speriamo che il clima del Palio ci dia la spinta necessaria. Siamo comunque soddisfatti dell’impegno e del lavoro di tutti».
«L’armo junior, che lo scorso anno non avevamo, è costituito da quattro giovanissimi al primo anno di voga –prosegue Pardini – sarà un anno di apprendistato per riuscire bene nei prossimi anni. L’ambiente della borgata è sereno, i ragazzi si trovano bene. E’ un peccato la mancanza di strutture: la palestra è di fortuna a Falconara, ora dovremo lasciare la base di appoggio al Muggiano per scadenza contratto e non siamo in grado di affittare altri locali, speriamo vivamente in un intervento del Comune di Lerici».
La borgata conta sul cuore di Giorgio Lencioni, ex vogatore di Muggiano e Canaletto (con il quale da capovoga ha vinto il Palio Junior del 1988) che ha ripreso in mano anche il remo.
L’ Unione Sportiva Santerenzina è tra le più antiche società sportive della provincia nata nel 1922 e sul mare la presenza di un equipaggio santerenzino è provata sin dalla disputa del Palio del 1932, quando i ragazzi del posto gareggiarono con una barca di nome “Armida” che chiuse in ultima posizione.
Negli anni ‘60 la borgata è trascinata dalla figura carismatica di Dismo Mancacci, per anni alfiere del canottaggio locale. Due i successi della borgata, quello del 1945 (il primo Palio del dopoguerra, l’unico non disputato alla Passeggiata Morin ma proprio nello specchio d’acqua di San Terenzo di fronte al Castello per l’inagibilità della Morin distrutta dagli eventi bellici) e quello del 1964 con la vittoria cercata fortemente dall’armatore Bibolini (equipaggio Gianni Casali, Antonio Coppa, Giacomo Strata, Nicolino Biagioni, timoniere Centi), mentre per la sfilata storica, sempre preparata con accuratezza dalla borgata, l’anno del successo è quello del 1994 con la rievocazione dello scoppio di Falconara del 1922. Quest’anno la sfilata ha come tema “L’ulivo una coltura ed una cultura antichi”,un omaggio alla tipica pianta mediterranea delle nostre colline, raffigurata in una serie di quadri dalla coltivazione, alla raccolta, alla frangitura, con decine di figuranti in costume.
Presidente Francesco Pardini, segretario Stefano Bonomi, capoborgata e allenatore Giorgio Lencioni, consiglieri Federico Pardini e Antonio Rossellini, responsabile vogatori Andrea Barbieri.
Equipaggi. Senior: Alessandro Fornoni, Giorgio Lencioni, Tiziano Illiano, Simone Giacomazzi, timoniere Luca Bertoccini.
Junior: Nicola Fago, Nicola Simeoli, Roberto Castelnuovo, Damiano Bertolini, timoniere Vasco Bertini.
PIERANGELO CAITI