Scintille al Palio del Golfo tra Lavalle e il Muggiano

Il capovoga canarino: «Siete sconosciuti». La replica: «Non vincete più»

SOTTO la denominazione di “rivalità per sponda” (sottinteso del Golfo) si potrebbero etichettare le polemiche, a dire il vero non pesanti come talvolta nel passato, che hanno sottolineato le ultime giornate di attesa prima della disputa del Palio, a partire dall’ultima prepalio di domenica scorsa. Dispute verbali, quindi, mai andate al di là dell’invettiva di un momento di rabbia, che hanno coinvolto da una parte Canaletto e Muggiano, dall’altra Cadimare e Fezzano, guarda caso i quattro armi favoriti per la conquista dell’ 83° Palio del Golfo. Se la “ruggine” tra Cadimare e Fezzano risale all’inizio della stagione, quando i tifosi di Cadimare non hanno lesinato cori ingiuriosi all’indirizzo del capovoga del Fezzano reo di aver lasciato la loro borgata dopo una stagione vittoriosa per approdare all’armo dei vicini “verdi”, le rivalità scoppiate improvvise tra Muggiano e Canaletto testimoniano una animosità nata dall’avvicinarsi del momento della verità tra due dei più accreditati favoriti. Per lo stesso motivo esiste una rivalità incrociata tra Muggiano e Fezzano, alimentata in questo caso quasi esclusivamente dal Muggiano mentre il Fezzano si è limitato a lanciare strali alla giuria per penalizzazioni ritenute ingiustificate. Ma veniamo alla polemica scoppiata domenica. «Paolo Lavalle, capovoga del Canaletto, quando ha visto che stavamo andando più forte e dopo aver rotto lo scalmo che avrebbe penalizzato il suo equipaggio, ha cominciato a ingiuriarci e non ha mancato pesanti commenti sui nostri vogatori definiti “degli sconosciuti” e insinuazioni sulla regolarità della barca – dichiara Antonello Canonici capoborgata del Muggiano – nei giorni successivi è entrato nella polemica anche il presidente del Canaletto Paolo Dini ribadendogli stessi concetti e dimenticando i titoli dei nostri vogatori, Paolo Da Pozzo già campione italiano di gozzo nazionale nel 1997 infatti ha vinto proprio con Lavalle due palii e poi un terzo col Fezzano, Pindaro ha vinto due palii juniores con Fossamastra e Fezzano, Batoni e Scantamburlo hanno vinto anche loro due palii juniores proprio con il Canaletto, forse da questo derivano “i bruciori” di Dini e della sua borgata. Dire quindi che il nostro sia un equipaggio scadente è pura pretattica cagionata da una gran paura di perdere. Non nascondiamo certo le glorie passate del Canaletto,ma è una realtà che da anni non fa buoni risultati e gli brucia mentre da 15 anni l’armo del Muggiano, pur non vincendo, non è mai arrivato oltre il quarto posto».Minimizza sulle polemiche della vigilia il presidente del Muggiano Duilio Ruggieri. «Noi non abbiamo nulla con nessuno, è normale che alla vigilia del Palio ci sia elettricità nell’aria tra i favoriti: sarà una bellissima gara e chi sbaglierà meno vincerà infatti ci sono almeno quattro armi in grado di fare risultato. L’unica rivalità è sul mare, lì si vince, le polemiche non servono a nulla e noi siamo sereni e tranquilli». «E’ palio, bisogna un po’ stuzzicare gli avversari come l’hanno sempre fatto negli anni passati nei miei riguardi – spiega Paolo Lavalle – non ce l’ho assolutamente con Da Pozzo che stimo come uomo e come atleta, il mio scatto di domenica scorsa è partito da un momento di stizza per quel malaugurato incidente,ma è tutto passato. Ora il Canaletto pensa solo alla sfida di domani, una ara secca. Il Canaletto ci sarà: chi sta meglio mentalmente e fisicamente si porta a casa il Palio». Lavalle ricorda anche che il suo è un equipaggio molto composito,accanto a lui con un palio junior e 10 palio senior vinti c’è un giovane nato l’anno dopo la sua prima vittoria, nel 1985, ma non per questo meno competitivo. Paolo Lavalle iniziava a vincere il Palio senior nel 1988 (a fianco allora con un’altra icona del Palio: Stefano Rocchetta) proprio con il Canaletto e bissando il successo nel 1990 e nel 1996 con quella borgata ed è tornato “a casa” dopo i successi del 1992 con il Crdd e l’indimenticabile stagione del Marola con le vittorie nel 2000, 2001, 2002, 2003, 2005,2006. «Da 20 anni sono protagonista con 10 successi – aggiunge Lavalle – nonostante infortuni e strappi non ho mai mollato, un po’ di polemica non guasta». E con quel curriculum, sembra sottintendere, ha tutto il diritto di farla. Non è la prima volta poi degli attacchi alle barche: fanno parte della normale guerra verbale che precede il Palio. Negli anni passati, quando il Marola non aveva rivali, anche la sua barca era accusata di chissà quali “trucchi” per migliorarne la galleggiabilità anche se poi regolarmente le operazioni di stazzatura e punzonatura effettuate al vigilia del Palio non facevano riscontrare alcuna irregolarità. Dicevamo degli altri protagonisti. Il Fezzano si presenta in eccezionali condizioni di forma pronto a ripetere l’exploit del 2004 quando si impose sul favorito Marola, ed allora come oggi capovoga è Gambirasio. Sarà invece “notte bianca” a Marola per una festa di borgata della vigilia che non manca mai e il sogno della “Regina del Palio” resta intatto.

PIERANGELO CAITI

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