L’ARCI Borgata Marinara di Lerici ha scelto il castello per presentare la nuova barca da palio, che debutterà in agosto, alla disfida 2009. Beppe Mecconi, presidente del museo,ha accolto l’iniziativa: seguita da un aperitivo sulla bellissima terrazza panoramica. «Tanti ragazzi aspettavano con trepidazione in borgata, e finalmente è arrivata – spiega il capo borgata Marco Greco – è bellissima sia esteticamente che come progetto. Il cantiere Manferdini Atzeni di Roma che l’ha realizzata, si è attenuto scrupolosamente l progetto del nostro ingegnere, Luca Taddei e ha apportato soluzioni tecniche costruttive assai originali innovative. La barca è unica nel suo genere». Greco sottolinea che “oltre a non avere ordinate e a essere costruita con correnti longitudinali, può vantare l’unica livrea esterna di fasciame, anch’esso posizionato longitudinalmente da prua a poppa”. «L’effetto estetico è davvero notevole e anche le caratteristiche tecniche in mare ci stanno dando ragione – aggiunge – per ora la barca è ancora da assettare bene, ma le prime prove hanno dato responsi assai positivi. E’ stato un grosso dispendio di energie umane e finanziarie, ma l’ Arci Borgata Marinara ha creduto nel progetto, ha fatto i salti mortali per portarlo a termine e alcuni soci si sono addirittura autotassati per raggiungere la cifra necessaria. E’ stata una sinergia che mi ha fatto davvero piacere: c’è stato un esercizio commerciale che ha regalato le fasce per i puntapiedi, un amico che l’ha trasportata da Roma sino a Lerici gratuitamente, un altro che ha fatto le staffe in acciaio e l’altro ancora che ha costruito un perno del timone in una lega particolare…. tutto gratis e per spirito di collaborazione ». Arci ha voluto condividere con i lericini le scelte tecniche, presentando il progetto e le caratteristiche dello scafo, attraverso una carrellata delle varie fasi di lavoro . Fra gli ospiti, oltre a Taddei e al cantiere Manferdini Atzeni, l’ingegner Marco Croci dello studio di digitalizzazione grafica Technav. la barca si può ammirare alla Calata Mazzini. «Meglio vederla in mare – ammette il capo borgata – anche se eravamo tentati di portarla fino al castello: oltre all’aspetto sportivo, nelle barche del palio si riassume una tradizione millenaria che ha sempre espresso grandi maestri d’ascia, nel nostro territorio. E’ un patrimonio del sapere empirico,della cultura materiale, che ormai rischia di essere dimenticato per sempre: dobbiamo invece ricordare che oggi con l’ingegneria, la digitalizzazione, le resine bicomponenti abbiamo semplicemente affinato tecniche che fanno arte del nostro patrimonio da millenni. E avere rispetto per chi riusciva a creare scafi meravigliosi, con la sola forza delle mani e l’ingegno, anche quando i mezzi a disposizione erano ben diversi da quelli attuali». SONDRACOGGIO La nuova imbarcazione del Palio realizzata da un cantiere romano