«Finito un corno. Potrei vogare ancora fino a 60 anni, ma il lavoro non mi concede tregua. E devo pensare alla famiglia»
«HO compiuto la missione di riportare il Palio nella mia borgata del Canaletto. Adesso posso ritirarmi serenamente dopo aver vinto undici volte in passeggiata Morin». Paolo Lavalle lascia da vincitore e zittisce tutti quelli che lo consideravano finito.«Finito un corno sorride lui . Potrei vogare ancora fino a 60anni: purtroppo il lavoro non mi concede tregua. E poi devo pensare alla famiglia. Mi addolora abbandonare un equipaggio che avrebbe potuto aprire un ciclo. Ma lamia decisione è irrevocabile». Il capoborgata Gianni Casali, che di Lavalle conosce ogni segreto, lo considera “un formidabile animale da Palio”. E in effetti solo uno come lui può sostenere una vita così dura tra faticosissimi allenamenti quotidiani e l’attività da mitilicoltore. «Attorno alle 4 sono già in barca con mio padre tra i vivai di mitili di famiglia racconta Lavalle Lavoriamo fino alle 15. Poi mi concedo un paio d’ore di sonno e alle 18 sono nuovamente in barca per gli allenamenti e non torno mai a casa prima delle 21. Un’oretta per mangiare e poi vado a letto sfinito. Una vita di sacrifici che vengono ripagati dai successi come quello ottenuto domenica». Sarà difficile spodestare l’imperatore Lavalle dal trono del Palio del Golfo. Difficile, se non impossibile, eguagliare il suo primato di vittorie in carriera. E’ lui il personaggio copertina. Ma alla locanda Alinò dei Boschetti, dove domenica sera è stata improvvisata la festa della borgata, calorosi cori e applausi sono stati riservati anche a Zampieri ,Conte e Sturlese,capaci di regalare irripetibili emozioni e agli allenatori Flaviano Bertagni e l’intramontabile Roberto Tamberi. E’ festa continua, al Canaletto. Ieri sera la premiazione in piazza Europa con Paolo Dini a Gianni Casali in prima fila a ricevere gli onori del sindaco Massimo Federici. Sabato invece la borgata scenderà per le strade del quartiere per applaudire i suoi eroi con la barca giallorossa che sfilerà per le vie del Canaletto prima di approdare al parco della Maggiolina, dove si raduneranno centinaia di tifosi. Era da undici anni che non si poteva più accarezzare lo stendardo del Palio. Un digiuno record per una società abituata a camminare sugli allori. «Già due anni fa avevo deciso di gettare la spugna prosegue Lavalle poi ci ripensai perché mi faceva male vedere il Canaletto così lontano dal Palio. L’anno scorso non siamo stati fortunati, ma domenica ci siamo presi una splendida rivincita. Nonostante la febbre che ha condizionato le ultime due settimane di allenamento siamo riusciti a impostare una gara perfetta. Proprio come ai miei tempi di Marola: partenza a razzo con tanta cattiveria in corpo e gli ultimi cinquecento metri ad amministrare il vantaggio. La barca “volava” sull’acqua, nonostante il leggero vento di scirocco ad increspare il mare». Nessuno avrebbe pronosticato il Canaletto, targato Contship, trai favoriti a inizio stagione. «A dicembre conclude Lavalle quando abbiamo cominciato a effettuare i primi veri test in mare ho capito che potevamo farcela. Questo equipaggio è eccezionale nel rapporto peso potenza. Ancora una volta ho dimostrato che non sono solo i nomi a fare la differenza, ma la conoscenza della tecnica e soprattutto della barca. Ci sono società che ingaggiano i primi della classe e poi davanti alla Morin fanno solo buchi nell’acqua». Insomma Lavalle lascia il Palio, ma non la sua verve polemica.
P.A.
CASALI
«PAOLO, RESTA»
••• «FAREMO di tutto per convincere Lavalle a continuare a vogare,ma credo non ci sia più nulla da fare. I suoi impegni di lavoro sono troppo pressanti». Il capoborgata del Canaletto Gianni Casali assicura però che il suo vogatore resterà in società. «E’ grazie a lui se siamo riusciti convincere Conte e Zampieri a vogare con noi. La sua figura e il suo carisma sono troppo importanti per la borgata». Casali si tiene stretto Lavalle e il Palio appena conquistato. «Se a inizio stagione qualcuno mi avesse detto che Canaletto e Cadimare si sarebbero giocati il Palio lo avrei preso per matto. Ma con il trascorrere del tempo e il susseguirsi di allenamento ho capito che potevamo fare qualcosa di grande». Casali ringrazia infine l’equipaggio per le testimonianze d’affetto dell’equipaggio verso il fratello Mino che lamenta problemi di salute: «L’idea di fargli visita con il Palio domenica sera mi ha davvero commosso».