TENSIONE nel quartiere del Canaletto dopo l’aggressione a Paolo Lavalle nel corso della quale assieme al campionissimo dal Palio del Golfo è rimasto ferito anche suo figlio quattordicenne. I quattro aggressori sono stati tutti identificati e tra loro ci sono due minorenni e uno è un ragazzino di soli dodici anni che pure ha partecipato a pieno titolo al pestaggio. Per il quartetto uscito senza un graffio dalla vicenda solo un paio d’ore in questura e niente di più. I. A. G., 19 anni, I.D.T., 17, C.S21 e F.S., di 12 sono stati identificati e al termine degli accertamenti sono usciti dal palazzo della polizia e hanno fatto ritorno a “casa” con in tasca una denuncia per lesioni aggravate. Niente carcere per loro. L’aggressione prima e la scarcerazione poi ha fatto crescere la tensione e così per l’intera notte tra martedì e mercoledì tre pattuglie della polizia hanno piantonato l’area ex Sio dove i romeni responsabili dell’aggressione vivono assieme ad altri connazionali. Anche ieri per l’intera giornata è proseguita la sorveglianza dell’area. Troppo forte il timore di una spedizione punitiva da parte degli abitanti del quartiere. Proprio per disinnescare questo potenziale pericolo la questura avrebbe anche aperto un canale per chiedere ai responsabili della borgata marinara di aiutare le forze dell’ordine a far scendere la tensione. Tensione che già in precedenza era forte tra il gruppo di romeni che vive nell’ex Sio e gli abitanti delle zone circostanti. Quello che col passare del tempo si sta trasformando in un campo nomadi è già stato e più volte oggetto delle attenzioni delle forze dell’ordine che hanno identificato e controllato molte delle persone che stanno all’interno dell’area che ha avuto anche vicissitudini giudiziarie con sequestri e dissequestri ed è inattesa di un utilizzo. Sul fronte delle indagini tutto è ormai chiaro. L’aggressione a Lavalle (a cui è arrivata una telefonata di solidarietà del sindaco Federici) sarebbe scattata per futili motivi, una sigaretta negata,uno scambio di parole e niente di più. Paolo Lavalle quando ha capito che la situazione stava degenerando ha allontanato i due atleti che si stavano allenando con lui: il figlio di 14 anni e un altro ragazzo di 17. Un attimo di indecisione l’istinto di proteggere i due ragazzi e gli avversari si sono armati con un ramo di un albero e alcuni stipiti di metallo di porte divelte. Una raffica di mazzate che hanno prodotto a Lavalle lesioni giudicate guaribili in venticinque giorni. Davanti alla scena del selvaggio pestaggio del padre il figlio non ha resistito ed è tornato indietro per dargli man forte .Ha rimediato la frattura del naso che guarirà in trenta giorni. Sempre l’altra sera e alla stessa ora, Canaletto è stato teatro di un altro episodio movimentato. Alcuni uomini in borghese che rincorrevano in strada un gruppo di extracomunitari che fuggiva a gambe levate. Si trattava di carabinieri impegnati in un servizio antidroga che ha portato all’arresto di uno dei fuggitivi. Si tratta di un ventiduenne tunisino Mekni Ahmed .Fuggendo il nord africano ha gettato via un pacchetto. Un militare l’ha raccolto: dentro c’erano sessanta grammi di eroina di ottima qualità che sono costati l’arresto al nordafricano.
Anche un dodicenne tra gli aggressori di Lavalle
Quartiere blindato dalle forze dell’ordine. La solidarietà del sindaco