ANCORA non è ufficiale: ma è già nell’occhio del ciclone. La proposta del comitato delle borgate, di trasformare la sfilata dei borgatari del Palio in una ordinata passerella di modelli confezionati dai ragazzi delle scuole superiori, sta scatenando un dibattito feroce: con molti dissensi.
Vero è che le proteste fanno più rumore degli eventuali consensi taciti, ma in particolare da Marola sono già partite le prime bordate: e l’incendio appare destinato ad allargarsi.
«Alle ultime riunioni del Comitato – contestano i marolini – è emerso che quest’anno la sfilata non verrà fatta con le solite modalità che conosciamo.
Gli abiti saranno fatti da altre persone, e si è fatto riferimento agli studenti del corso moda del “Chiodo” e dell’artistico “Cardarelli”, e ad una partecipazione selezionata di una decina di borgatari».
La proposta è liquidata come “uno schifo”: e non certo per un giudizio nei confronti delle scuole, alle quali viene riconosciuta massima stima. No: il problema sta nell’ipotesi di incanalare quella che era la “baraonda” dei borgatari in un evento simbolico, che non viene giudicato rispondente alla tradizione.
«Pare che sia stata presa questa decisione per collegare la sfilata ai festeggiamenti del 150° anniversario dell’unità d’Italia – rilevano i marolini – per chiunque crediamo sia legittimo chiedersi cosa c’entra, e rispondersi “niente”. E non fa piacere, pensare che quest’anno la sfilata sarà gestita ed orchestrata da persone che, nel migliore dei casi, hanno sentito adesso, per la prima volta, parlare della sfilata e del Palio. E se il problema è quello economico, andrebbe affrontato diversamente ».
Il gruppo dei “Murati Vivi”, associazione culturale che si batte per ridare alla borgata un affaccio sul mare, e aprire una breccia nel muro dell’ Arsenale Militare, sta già pensando di allestire una sfilata alternativa in proprio, e comunque di far valere il proprio dissenso. E se non ci sarà più la vera sfilata, la partecipazione punterà dritta alla protesta per l’isolamento provocato dal muro. Il giudizio sulla novità, è dunque negativo: perché “va a sradicare una tradizione”.
Il contingentamento dei figuranti, dieci a borgata, non piace: né l’idea che i fondi eventualmente girati dal Comune al Comitato Borgate, vadano a sanare altre voci. E già qualcuno si sta muovendo in cerca di alleanze, per “sabotare” l’ipotesi: da Marola al Canaletto, ad esempio, visto che anche loro ci tengono “una marea alla sfilata”.