La Spezia
IL CONSIGLIO direttivo della Borgata Marinara Canaletto, dopo aver letto “l’articolo sfogo” di Paolo Lavalle, pubblicato su La Nazione del 25 marzo, ha ritenuto doveroso replicare, a tutela dei propri borgatari e del proprio buon nome. «Per prima cosa — si legge nella lettera inviata al giornale — specifichiamo che la Borgata Marinara Canaletto, parte lesa dell’intera vicenda, non vuole esprimere giudizi etici, nè tanto meno si vuole schierare in vicende extrasportive che troveranno il loro naturale sbocco avanti all’autorità giudiziaria. Unico interesse della borgata è quello di tutelare la tradizione sportiva dei borgatari del Canaletto, storicamente animati dal desiderio di vivere il Palio del Golfo da protagonisti. Ciò premesso, risponde a verità quanto riferito dal giornalista de La Nazione quando dice che l’allontanamento di Lavalle dallo staff tecnico della Borgata, è stato originato da un episodio extrasportivo, ovvero il furto di muscoli da parte di un proprio dipendente ai danni di altro mitilicoltore».
«Nella sua ricostruzione dei fatti però — puntualizza il direttivo del Canaletto — Lavalle ha maliziosamente omesso di dire che il derubato era un atleta da lui allenato, colonna portante dell’equipaggio senior del Canaletto. L’episodio, che non vogliamo in alcun modo sindacare, ha avuto un effetto dirompente sull’armonia dell’intero equipaggio creando una insanabile frattura tra i vogatori ed il loro allenatore. Il consiglio direttivo, a tutela dei borgatari, a tutela degli sforzi e degli investimenti fatti, al solo ed esclusivo fine di non compromettere la partecipazione del Canaletto al Palio del Golfo, ha optato per l’allontanamento dell’allenatore».
IL CONSIGLIO direttivo della Borgata Marinara Canaletto, dopo aver letto “l’articolo sfogo” di Paolo Lavalle, pubblicato su La Nazione del 25 marzo, ha ritenuto doveroso replicare, a tutela dei propri borgatari e del proprio buon nome. «Per prima cosa — si legge nella lettera inviata al giornale — specifichiamo che la Borgata Marinara Canaletto, parte lesa dell’intera vicenda, non vuole esprimere giudizi etici, nè tanto meno si vuole schierare in vicende extrasportive che troveranno il loro naturale sbocco avanti all’autorità giudiziaria. Unico interesse della borgata è quello di tutelare la tradizione sportiva dei borgatari del Canaletto, storicamente animati dal desiderio di vivere il Palio del Golfo da protagonisti. Ciò premesso, risponde a verità quanto riferito dal giornalista de La Nazione quando dice che l’allontanamento di Lavalle dallo staff tecnico della Borgata, è stato originato da un episodio extrasportivo, ovvero il furto di muscoli da parte di un proprio dipendente ai danni di altro mitilicoltore».
«Nella sua ricostruzione dei fatti però — puntualizza il direttivo del Canaletto — Lavalle ha maliziosamente omesso di dire che il derubato era un atleta da lui allenato, colonna portante dell’equipaggio senior del Canaletto. L’episodio, che non vogliamo in alcun modo sindacare, ha avuto un effetto dirompente sull’armonia dell’intero equipaggio creando una insanabile frattura tra i vogatori ed il loro allenatore. Il consiglio direttivo, a tutela dei borgatari, a tutela degli sforzi e degli investimenti fatti, al solo ed esclusivo fine di non compromettere la partecipazione del Canaletto al Palio del Golfo, ha optato per l’allontanamento dell’allenatore».
«LA BARCA è piccola — prosegue il direttivo della Borgata Canaletto — la tensione è tanta e come Lavalle sa bene, i diverbi tra atleti, borgatari ed addetti ai lavori sono aspri e spesso “cattivi”; pertanto coscienza genitoriale ci ha anche consigliato di evitare che un bimbo di soli pochi anni potesse essere coinvolto, suo malgrado, in vicende dalle quali è e deve rimanere estraneo. Un sincero atto di rispetto nei confronti sia del bambino che dei suoi genitori ci ha fatto optare per il cambio di timoniere, con la difficoltà, a poche settimane dall’inizio della stagione remiera, di trovare un sostituto. Teniamo inoltre ad evidenziare che, al fine di consentire al piccolo timoniere di vivere serenamente e con gioia il Palio del Golfo, dietro semplice richiesta del padre, abbiamo immediatamente concesso il nulla osta affinché lo stesso potesse timonare su altra barca. La borgata, a poche settimane dalla prima gara ufficiale della stagione, ha già subìto grave danno, non è ulteriormente interessata a coltivare sterili ed inutili polemiche, e se Paolo Lavalle ritiene che la gestione della borgata abbia “fatto il suo tempo”, ricordiamo a tutti, Lavalle compreso, che il consiglio direttivo, come da statuto, si rinnova ogni tre anni e che tutti i soci, in occasione del prossimo rinnovo, potranno candidarsi alla guida del Canaletto. Come sempre, unico nostro desiderio è quello di riportare il Palio del Golfo al Canaletto!».