TANTI, come sempre, ma spaesati e silenziosi. Gli spezzini hanno affollato Corso Cavour e via Chiodo per assistere alla sfilata che tradizionalmente apre il week-end della Festa del mare ma la nuova formula, con l’esclusione dei carri allegorici seguiti dal popolo delle borgate, non ha suscitato travolgenti entusiasmi.
La novità della storia in pillole – sei episodi – quadri per riassumere l’epopea dell’unità d’Italia – non ha
convinto: pretenziosa e pedante. Eleganti, sontuosi gli abiti disegnati dagli studenti del Domenico Chiodo.
Simpaticamente compassati i figuranti. Bravi, meritevoli di applausi, che se sono mancati non è certo per demerito di un generoso mettersi in gioco. Ma il Palio è pane fatto in casa, è profumo di comunità, senso comune: ciò non lo rende immune da difetti, ma trasformarlo in un format per uno dei tanti story channel è parso agli spezzini eccessivo. Da qui la freddezza. Le prime a presentarsi in via Chiodo – intorno alle 21 – sono una sessantina di rombanti moto e sidecar d’epoca. Stupende: peccato sfilino con velocità stupefacente a dispetto dell’anzianità di servizio. E’ un “vidiri e svidiri” per dirla con Montalbano.Lascia l’amaro in bocca. Arriva, alle 21e15, la banda della Marina Militare che transita con passo marziale. Dovrà poi fermarsi per venti minuti in mezzo al corso per attendere il corteo.
Alle 21e30 scatta un applauso: è riservato ai tredici ragazzini che reggono il gonfalone del Palio con i simboli delle tredici borgate (al netto della rinuncia del San Terenzo a presentare il proprio armo) che si contenderanno il trofeo. Dieci minuti dopo si presenta sul proscenio del salotto liberty della città il corteo storico. Ad aprirlo sono il preside del Domenico Chiodo, Generoso Cardinale e l’assessore al Palio, Paolo Manfredini.Il primo interpreta il provveditore agli Studi , il secondo il sindaco della Spezia degli anni ruggenti dell’Unità nazionale. La contessa di Castiglione nel fiore degli anni è magnificamente impersonata da Sara Simonini, insegnante; Sharon Bini – studentessa del Chiodo – ha invece la parte di Virginia Oldoini, la giovane affascinante e còlta futura contessa. Re Vittorio Emanuele II era Francesco, un borgataro che ha preferito conservare l’anonimato. La regina è Giorgia, figlia di un’insegnante. Protagonista di spicco anche Paolo Moisé che ha dato vita a Giuseppe Garibaldi con tanto di gamba offesa dalla “fucilata d’inferno” in Aspromonte.
In coda, un’ora dopo, sono arrivate in via Chiodo le barche , le bandiere, i dirigenti, gli equipaggi delle borgate marinare del Golfo della Spezia . La città – che ha atteso il loro passaggio – ha applaudito, a dispetto della sobrietà imposta dal nuovo protocollo.
Oggi la storia cede il passo alla cronaca del remo. Alle 15,30 in piazza Cavour ci sarà la pesa delle imbarcazioni. Alle 20,30 la cena delle borgate con una tavolata imbandita lungo l’intero Corso Cavour. Alle
21,30 in via Chiodo prende il via la VI edizione de “La Spezia in sidecar”, rievocazione del circuito motociclistico cittadino 1924 -1954. In piazza Cavour dalle 21 concerto della band spezzina “Eit” costituita da cinque musicisti, provenienti da differenti culture musicali ed esperienze artistiche: Simone Rossi , Gabriele Grassi, Alessio Iardella, Matteo Nerbi, Gianluca Prezzemoli.
La novità della storia in pillole – sei episodi – quadri per riassumere l’epopea dell’unità d’Italia – non ha
convinto: pretenziosa e pedante. Eleganti, sontuosi gli abiti disegnati dagli studenti del Domenico Chiodo.
Simpaticamente compassati i figuranti. Bravi, meritevoli di applausi, che se sono mancati non è certo per demerito di un generoso mettersi in gioco. Ma il Palio è pane fatto in casa, è profumo di comunità, senso comune: ciò non lo rende immune da difetti, ma trasformarlo in un format per uno dei tanti story channel è parso agli spezzini eccessivo. Da qui la freddezza. Le prime a presentarsi in via Chiodo – intorno alle 21 – sono una sessantina di rombanti moto e sidecar d’epoca. Stupende: peccato sfilino con velocità stupefacente a dispetto dell’anzianità di servizio. E’ un “vidiri e svidiri” per dirla con Montalbano.Lascia l’amaro in bocca. Arriva, alle 21e15, la banda della Marina Militare che transita con passo marziale. Dovrà poi fermarsi per venti minuti in mezzo al corso per attendere il corteo.
Alle 21e30 scatta un applauso: è riservato ai tredici ragazzini che reggono il gonfalone del Palio con i simboli delle tredici borgate (al netto della rinuncia del San Terenzo a presentare il proprio armo) che si contenderanno il trofeo. Dieci minuti dopo si presenta sul proscenio del salotto liberty della città il corteo storico. Ad aprirlo sono il preside del Domenico Chiodo, Generoso Cardinale e l’assessore al Palio, Paolo Manfredini.Il primo interpreta il provveditore agli Studi , il secondo il sindaco della Spezia degli anni ruggenti dell’Unità nazionale. La contessa di Castiglione nel fiore degli anni è magnificamente impersonata da Sara Simonini, insegnante; Sharon Bini – studentessa del Chiodo – ha invece la parte di Virginia Oldoini, la giovane affascinante e còlta futura contessa. Re Vittorio Emanuele II era Francesco, un borgataro che ha preferito conservare l’anonimato. La regina è Giorgia, figlia di un’insegnante. Protagonista di spicco anche Paolo Moisé che ha dato vita a Giuseppe Garibaldi con tanto di gamba offesa dalla “fucilata d’inferno” in Aspromonte.
In coda, un’ora dopo, sono arrivate in via Chiodo le barche , le bandiere, i dirigenti, gli equipaggi delle borgate marinare del Golfo della Spezia . La città – che ha atteso il loro passaggio – ha applaudito, a dispetto della sobrietà imposta dal nuovo protocollo.
Oggi la storia cede il passo alla cronaca del remo. Alle 15,30 in piazza Cavour ci sarà la pesa delle imbarcazioni. Alle 20,30 la cena delle borgate con una tavolata imbandita lungo l’intero Corso Cavour. Alle
21,30 in via Chiodo prende il via la VI edizione de “La Spezia in sidecar”, rievocazione del circuito motociclistico cittadino 1924 -1954. In piazza Cavour dalle 21 concerto della band spezzina “Eit” costituita da cinque musicisti, provenienti da differenti culture musicali ed esperienze artistiche: Simone Rossi , Gabriele Grassi, Alessio Iardella, Matteo Nerbi, Gianluca Prezzemoli.
(HACOLLABORATOPIERANGELOCAITI)
FABIO AZZOLINI
FABIO AZZOLINI