Tellaro – QUANDO una bambina fa la differenza in una borgata marinara. Parliamo di Noemi Agrifogli, timoniera del Tellaro, che domenica 5 agosto guiderà gli armi senior e femminili nell’87° Palio del Golfo. Una “cenerentola” per i borgatari, “una bravissima timoniera, sempre presente”, per la presidente Maura Novelli. Ma al di là delle stelle crescenti, e chissà future vogatrici, del nostro mare, il Tellaro si presenta all’evento sportivo targato 2012 davvero con entusiasmo. Nonostante tutto, nonostante l’aver dovuto sistemare la barca senior che ormai non riusciva più a solcare le onde, nonostante la mancanza della categoria juniores, nonostante i pochi allenamenti invernali dovuti a quella frana che l’anno scorso isolò il paese, e la classifica delle prepalio non favorevole. Ma il Tellaro c’è, «mira a piazzamenti d’onore e ce la mette tutta per risuscitare», parola della presidente Novelli che punta i riflettori sulla categoria femminile: «Il prossimo anno sistemeremo la loro imbarcazione, sono tutte donne al primo anno di voga tranne Chiara Tonzo ma sono determinate a imporsi». Novità poi di questo Palio… la solidarietà tra Tellaro e San Terenzo.
Il mister femminile è infatti Matteo Petta, vogatore appunto del San Terenzo, anzi “concesso” a quest’ultima borgata per assenza del primo remo. Ma al di là delle mille difficoltà, la borgata capitanata da Luigi Elis Stakaj non mancherà l’appuntamento con la domenica più calda dell’estate spezzina.
UNA BORGATA che nel lontano 1954 entrò in punta di piedi in quella competizione a colpi di remi: l’equipaggio, composto da vogatori che neppure avevano raggiunto la maggiore età, sorprese anche se stessa nel posizionarsi al terzo posto. Nando Sarbia, Vittorio Poggi, Felice Stretti, Ignazio Ferrari, guidati da Mario Sarbia al timone, non arrivarono primi per soli 15 secondi. Un quarto posto giunse poi nel ‘65, ma gli anni ’60, come quelli ’50, non furono gloriosi per i bianco-azzurri. La medaglia d’argento andò a bussare alla porta della borgata a cavallo degli anni ’70: dal ‘69 al ‘72 il Tellaro arrivò sempre terzo. La grande festa venne vissuta dai borgatari nel ‘73 quando i vogatori coronarono il grande sogno: il Tellaro vinse il Palio del Golfo. Walter Varese, Bartolomeo Cabani, Giovanni Battistelli, Nicholas Holdswort e al timone Gino Maricanola: questi gli atleti che scrissero una pagina della storia del Palio, aggiudicandosi l’ambito gonfalone. Un sogno che purtroppo durò poco: il periodo seguente vide l’armo numero 11 occupare posizioni non alte della classifica. Nel ‘90 poi morì prematuramente Battistelli, e da allora la borgata prese il suo nome, in memoria di quel ‘campione del Golfo’ del ’73. Quest’anno la stella del Tellaro, sostenuto anche dal vice presidente Bruno Menegatti, vuole ritornare a brillare e nella parte più alta del firmamento.
Il mister femminile è infatti Matteo Petta, vogatore appunto del San Terenzo, anzi “concesso” a quest’ultima borgata per assenza del primo remo. Ma al di là delle mille difficoltà, la borgata capitanata da Luigi Elis Stakaj non mancherà l’appuntamento con la domenica più calda dell’estate spezzina.
UNA BORGATA che nel lontano 1954 entrò in punta di piedi in quella competizione a colpi di remi: l’equipaggio, composto da vogatori che neppure avevano raggiunto la maggiore età, sorprese anche se stessa nel posizionarsi al terzo posto. Nando Sarbia, Vittorio Poggi, Felice Stretti, Ignazio Ferrari, guidati da Mario Sarbia al timone, non arrivarono primi per soli 15 secondi. Un quarto posto giunse poi nel ‘65, ma gli anni ’60, come quelli ’50, non furono gloriosi per i bianco-azzurri. La medaglia d’argento andò a bussare alla porta della borgata a cavallo degli anni ’70: dal ‘69 al ‘72 il Tellaro arrivò sempre terzo. La grande festa venne vissuta dai borgatari nel ‘73 quando i vogatori coronarono il grande sogno: il Tellaro vinse il Palio del Golfo. Walter Varese, Bartolomeo Cabani, Giovanni Battistelli, Nicholas Holdswort e al timone Gino Maricanola: questi gli atleti che scrissero una pagina della storia del Palio, aggiudicandosi l’ambito gonfalone. Un sogno che purtroppo durò poco: il periodo seguente vide l’armo numero 11 occupare posizioni non alte della classifica. Nel ‘90 poi morì prematuramente Battistelli, e da allora la borgata prese il suo nome, in memoria di quel ‘campione del Golfo’ del ’73. Quest’anno la stella del Tellaro, sostenuto anche dal vice presidente Bruno Menegatti, vuole ritornare a brillare e nella parte più alta del firmamento.
Laura Provitina