SI AVVICINA la prima domenica d’agosto e il Palio del Golfo numero 89 riacquista l’ingrediente che da sempre gli conferisce sapidità: il pepeo, a chi piace di più, il peperoncino di Cayenna. Un po’ sciapa nelle ultime edizioni, quest’anno la disfida remiera riprende vigore dall’ultima sortita di cinque borgate (Canaletto, Marola, Fezzano, Porto Venere e Muggiano) che, non solo continuano ad accusare Le Grazie – armo favorito, allenato dall’ex campione di canottaggio a sedile mobile e del Palio stesso, Luca Cavallini – di “scarrellare”, cioè di adottare una tecnica di voga vietata nel sedile fisso, ma, addirittura, minacciano di «arrivare a decisioni molto drastiche per il giorno del Palio» se i graziotti non verranno richiamati al rispetto del regolamento. Lo fanno attraverso una lettera ufficiale indirizzata al sindaco, Massimo Federici, nella sua veste di garante del Palio del Golfo, e, per conoscenza, all’assessore comunale, Jacopo Tartarini; al presidente della Lega canottaggio Uisp, Maurizio Viaggi; al presidente del Comitato delle borgate, Massimo Gianello. Le cinque borgate parlano di «evidente violazione del regolamento » e di «vantaggio enorme, dal punto di vista tecnico, a favore dell’equipaggio delle Grazie rispetto agli altri». Insomma, un polverone che il sindaco Federici cerca in qualche modo di diradare.
«Un po’di sale va bene ma troppo rischia di fare male – commenta – Invito tutti ad abbassare i toni e a sedersi intorno a un tavolo per discutere il regolamento. Io sono garante del Palio ma non posso sostituirmi ai giudici».
E, se anche l’assessore Tartarini propone una specie di giurì super partes per cercare di dirimere la questione, dalle Grazie il presidente della locale borgata marinara, Manuele Bianchi, ribadisce che l’equipaggio biancorosso «ha sempre rispettatole regole e continua a rispettarle». Ma dice di più. «Quello delle cinque borgate firmatarie della lettera al sindaco di Spezia è un attacco che va avanti da mesi e non è rivolto alla borgata delle Grazie bensì al nostro allenatore, Luca Cavallini, che non è mai stato accettato dall’ambiente fin da quando, nel 1999, dopo aver vinto con il Cadimare, fu varata un’apposita regola contro chi proviene dal sedile mobile. Gli stessi attacchi, Cavallini li subì nel 2010 da allenatore dell’armo juniores del Fossamastra. Insomma, è stata messa in piedi una coalizione per eliminarlo. Detto ciò, noi siamo tranquilli in quanto il giudice unico ha appurato che il nostro metodo di voga sta all’interno del regolamento del Palio». Regolamento – aggiungiamo noi – che prima dell’inizio della stagione – è stato rivisto proprio nell’articolo inerente l’ipotesi di”scarrellamento”.
La nuova regola dava la facoltà alla Lega canottaggio di fare indagini nel corso di più gare per verificare, appunto, i movimenti delle gambe e del bacino dei vogatori durante le gare ma è stata bocciata dalla maggioranza delle borgate. La singolarità sta nel fatto che fu proprio quella delle Grazie una delle poche a votare a favore. Comunque sia, da qui al 3 agosto, la polemica è destinata a montare. Sempre che non si travalichino le regole – queste inoppugnabili – della civiltà, dello sport e dell’educazione.
«Un po’di sale va bene ma troppo rischia di fare male – commenta – Invito tutti ad abbassare i toni e a sedersi intorno a un tavolo per discutere il regolamento. Io sono garante del Palio ma non posso sostituirmi ai giudici».
E, se anche l’assessore Tartarini propone una specie di giurì super partes per cercare di dirimere la questione, dalle Grazie il presidente della locale borgata marinara, Manuele Bianchi, ribadisce che l’equipaggio biancorosso «ha sempre rispettatole regole e continua a rispettarle». Ma dice di più. «Quello delle cinque borgate firmatarie della lettera al sindaco di Spezia è un attacco che va avanti da mesi e non è rivolto alla borgata delle Grazie bensì al nostro allenatore, Luca Cavallini, che non è mai stato accettato dall’ambiente fin da quando, nel 1999, dopo aver vinto con il Cadimare, fu varata un’apposita regola contro chi proviene dal sedile mobile. Gli stessi attacchi, Cavallini li subì nel 2010 da allenatore dell’armo juniores del Fossamastra. Insomma, è stata messa in piedi una coalizione per eliminarlo. Detto ciò, noi siamo tranquilli in quanto il giudice unico ha appurato che il nostro metodo di voga sta all’interno del regolamento del Palio». Regolamento – aggiungiamo noi – che prima dell’inizio della stagione – è stato rivisto proprio nell’articolo inerente l’ipotesi di”scarrellamento”.
La nuova regola dava la facoltà alla Lega canottaggio di fare indagini nel corso di più gare per verificare, appunto, i movimenti delle gambe e del bacino dei vogatori durante le gare ma è stata bocciata dalla maggioranza delle borgate. La singolarità sta nel fatto che fu proprio quella delle Grazie una delle poche a votare a favore. Comunque sia, da qui al 3 agosto, la polemica è destinata a montare. Sempre che non si travalichino le regole – queste inoppugnabili – della civiltà, dello sport e dell’educazione.
Amerigo LUALDI