UNA festa in grande stile quella che ieri ha animato l’incantevole borgo delle Grazie, per onorare e per dire ancora una volta grazie agli autori di un’impresa che rimarrà per sempre nei cuori e nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di poterla vivere.
I giardini e la piazza si sono colorati di bianco e rosso, e sul palco è stata allestita una sorta di monumento della voga, formato dalla barca, dai remi, da tutte le coppe vinte quest’anno e dal trofeo del 1951.
Attraverso un maxi schermo sono state proiettate le immagini del paese, della sfilata e il filmato del Palio del Golfo.
La proloco, con la collaborazione dei commercianti, ha offerto un ricco rinfresco, mentre i graziotti hanno realizzato uno striscione lungo quaranta metri, con scritto “Siete e rimarrete nei nostri cuori”.
Tra i presenti, Matteo Cozzani, il Sindaco di Porto Venere, Gianni De Giorgi e Francesca Micheli del Comitato delle Borgate, e una numerosa delegazione della Lega Canottaggio.
Speaker d’eccezione, il presidente Emanuele Bianchi. Non è poi mancato il saluto di alcune borgate, tra queste il Marola, il cui capo borgata ha portato un mazzo di fiori, il Crdd e il Lerici. Ma la presenza più simbolica e importante è stata quella di Mario Garzia, 103 anni e vincitore nel ‘32 e nel ‘33, e di Luigi Spina ed Ettore Bello, autori della vittoria del ‘51. Loro tre, insieme agli attuali campioni, sono stati immortalati in una fotografia.
“Non è stato un anno semplice – dichiara il capo borgata Alessandro Busoni -, e non posso negare quanto mi sia dispiaciuto sentire parlare di palio pulito o palio sporco. Credo che quando si vinca, sia giusto dare sempre un tributo. In ogni caso devo ammettere che molti vogatori sono venuti a farci i complimenti, scusandosi per i comportamenti delle proprie borgate. Infine ci tengo a ringraziare il gruppo di lavoro che ha portato a questo trionfo, l’equipaggio e Luca Cavallini, una persona eccezionale. Grazie anche all’armo femminile, a quello junior e agli allenatori Pietro Tonelli e Andrea Lombardi, perché quando i risultati non arrivano, allenarsi è ancora più difficile”.