QUANDO la città chiama il popolo del Palio del Golfo risponde. La Festa della marineria è sicuramente un momento corale per la città.
Per questo, le borgate hanno deciso di non far mancare, ancora una volta, il loro sostegno fatto da lavoro volontario e impegno.
Per questo, le borgate hanno deciso di non far mancare, ancora una volta, il loro sostegno fatto da lavoro volontario e impegno.
Cose difficili da tradurre in moneta sonante ma che fanno del Palio una vera risorsa. Ecco quindi i volontari delle borgate impegnati nella gestione di tutti i punti di distribuzione di bevande e nella preparazione degli sgabèi, tra gli street food più rappresentativi del Golfo.
«Quest’anno pensavamo di partecipare alla Festa della marineria come Palio, non tanto per fare sgabèi – spiega Francesca Micheli, vicepresidente del Comitato delle borgate – Essendo però la festa dedicata al cibo, ci siamo adattati. Quindi, quando ci è stato chiesto di gestire lo stand sgabèi e di aiutare l’organizzazione della festa con il personale per coprire tutti i punti bar, ci siamo allarmati. Temevamo di non trovare 30-40 volontari, visto il periodo. Invece, come sempre, la nostra comunità ha dimostrato di essere adisposizione. Abbiamo trovato tra le borgate il personale disponibile, sia a presidiare i punti bar, sia a realizzare i nostri sgabèi diventati ormai famosi. Ora siamo pronti a partire. Anche in questa edizione della Marineria, quindi, saremo presenti, non in mare come è il nostro sogno, ma a terra, pronti a metterci al servizio della città. In fondo quel che conta è che, come sempre, noi ci siamo e la passeggiata Morin ci vede ancora protagonisti».