LE BORGATE VERSO IL PALIO DEL GOLFO EDIZIONE NUMERO NOVANTUNO
Per noi è già una vittoria esserci
La Venere Azzurra ha dovuto fare fronte alla defezione di tre vogatori
[Da Il Secolo XIX del 20/07/16] – QUELLA della Venere Azzurra è la borgata ad aver riscontrato maggiori difficoltà. Senza troppi giri di parole, si può senz’altro affermare come il rischio di non partecipare alla novantunesima edizione del Palio del Golfo sia stato assolutamente reale e concreto. A giugno infatti, la borgata era ancora senza equipaggio. L’esordio in mare risale solamente a poche settimane fa. La borgata della presidentessa Irene Lombardo e del capo borgata Francesco Conte, è riuscita a trovare tre vogatori disposti ad unirsi all’unico che era rimasto a vestire i colori gialloblù, Federico Casseri. E così, è iniziata la stagione. E pensare che a settembre, subito dopo il Palio del 2015, la borgata si era rimboccata le maniche per riuscire a formare per tempo un buon equipaggio. È stato un episodio accaduto intorno alla fine del mese di ottobre a mandare tutto in fumo: tre dei ragazzi, che avevano già firmato con la Venere, hanno iniziato ad allenarsi a Fezzano. La borgata numero dodici si è così trovata a dover ripartire da zero o quasi. È questo uno dei motivi per cui il Fezzano aveva subito una pesante squalifica di sette mesi. «Per noi è già una vittoria poter partecipare – dice Irene Lombardo – Purtroppo abbiamo solamente una barca e quindi diventa difficile al momento poter immaginare di allestire per il prossimo anno anche gli junior». La seconda imbarcazione della Venere è inagibile da ormai tre anni. La storica Ginetta, costruita nel 1981, aveva subito un terribile schianto contro la scogliera, durante una notte di tempesta. «Purtroppo non abbiamo i soldi per sistemarla – spiega Irene – Ci sarebbe bisogno di uno sponsor per metterla a posto, altrimenti con uno scafo solo diventa difficile fare progetti». Impegno in mare, ma anche a terra. Sarà l’arte il tema scelto dalla borgata per partecipare alla sfilata. L’idea è nata grazie alla collaborazione con alcuni campus estivi in Val di Magra. I bambini non conoscevano il Palio. «Abbiamo spiegato loro, attraverso alcuni laboratori, cosa fosse e siamo riusciti a farli appassionare – spiega Irene -. Questi bambini hanno così realizzato quattordici dipinti per raccontare il loro punto di vista. Ognuno descrive una borgata, più un primo disegno introduttivo. È stato faticoso,mala fatica sarà ripagata da tanta soddisfazione».