PALIO DEL GOLFO
Vogatori in lotta: «Parlate con noi o diplomazia finita»
Documento unitario, ma senza firme, degli atleti spezzini Borniotto (Lega) replica: «Senza i nomi non ha valore»
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[Da Il Secolo XIX del 21/07/2018] – «Garantiremo il regolare svolgimento della sfilata e del Palio del Golfo, nel rispetto delle borgate e di tutti coloro che lavorano per mandare avanti la manifestazione remiera». È la posizione del gruppo di vogatori che l’altro ieri si è riunito per prendere una decisione dopo la scelta del presidente di Lega Canottaggio, Jacopo Borniotto di congelare il documento della discordia. Dispositivo presentato alle borgate da Lega e Comitato con le proposte di modifica al regolamento che hanno generato polemiche e malumori tra gli atleti. La scelta del presidente, di sospenderlo temporaneamente, è stata condivisa da tutti a parte Cadimare e Marola. Un risultato che però non ha soddisfatto gran parte degli atleti, nonostante la decisione di far prevalere il buonsenso e di rinunciare ad azioni di protesta tali da poter danneggiare il Palio. «L’auspicio è che questi eccessi di onnipotenza siano frutto di una situazione delicata che si è creata all’interno del comitato e della Lega – recita il documento riassuntivo dell’incontro – chiediamo che, già a partire della stagione remiera 2018/19, le borgate si confrontino anche con noi prima di toccare il regolamento. Pretendiamo più tutela alla luce di quanto accaduto ad alcuni atleti non solo quest’anno ma anche in altre edizioni, a causa dei vincoli di tesseramento (il riferimento è al recente caso Tacci e Lubrano, sbarcati dal Cadimare, ndr). E siamo pronti a mettere da parte la diplomazia». Il documento è frutto di un incontro a cui ha partecipato un gruppo di vogatori in rappresentanza della categoria. Gli atleti di Canaletto e Venere Azzurra sembrerebbero gli unici a non aver approvato quanto scritto e le firme saranno raccolte domenica. «Come presidente di Lega – ha dichiarato Jacopo Borniotto – non posso rispondere a un documento anonimo in cui non si capisce chi sia il referente. Visto che questo gruppo professa di rappresentare la maggioranza degli atleti, penso sia corretto inserire con nomi e cognomi. A quel punto sarò disponibile all’ascolto ma non accetterò mai minacce».