I CAPI BORGATA
«Ha prevalso la tradizione, ma dopo il Palio si ridiscute tutto»
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[Da Il Secolo XIX del 22/07/2018] – «Il rispetto per la tradizione e per le borgate ha prevalso sul resto – ha detto Antonio Maesano, capo borgata del Porto Venere -. I vogatori hanno scelto di garantire il regolare svolgimento della sfilata e del Palio. Dopo il 6 agosto ragioneremo a bocce ferme per trovare soluzioni condivise. Cadimare, Marola e Fezzano la pensano in un modo e tutte le altre borgate la vedono diversamente. Ma questo non mi preoccupa. Sono convinto che si troverà un accordo. Gli atleti vorranno avere voce in capitolo nelle prossime discussioni. Per quanto mi riguarda, mi confronto sempre con loro. In primis con gli allenatori, ma anche con i ragazzi».
Ognuno deve avere il proprio ruolo, secondo Paolo Dini, presidente del Canaletto: «Le regole le devono fare le borgate. Certo, è giusto che i vogatori esprimano la propria opinione ma non succede in nessuno sport che al tavolo ci si siedano gli atleti. Mi rincresce che alcuni dicano di non sentirsi considerati. Le borgate fanno di tutto per mettere i vogatori nelle migliori condizioni, cercando risorse per coprire le visite mediche, i costi per la benzina, l’abbigliamento e non ultimo i rimborsi spesa. Che abbiano deciso di non protestare è un passo avanti ma intanto il Comitato delle borgate si è dimesso. E ritengo sia un fatto gravissimo. Rischiamo di tornare indietro di vent’anni perché non credo ci siano altre persone disponibili a lavorare in maniera volontaria per un anno intero con lo stesso impegno di questo Comitato. Mi auguro si possa risolvere la situazione». Favorevole a dar voce ai vogatori è invece Fabio Franceschetti, capo borgata del Cadimare.
«Giusto che il punto di vista degli atleti abbia un peso sulle scelte. Per quanto riguarda il documento, noi rimaniamo contrari alle proposte di modifica»