I RETROSCENA
Palio dei veleni, è tutti contro tutti. Caccia alla spia
Le analisi antidoping alla Nado sono costate 20 mila euro La borgata di Lerici risponde secca a Manfrone: noi puliti
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[Da Il Secolo XIX del 31/08/18 – LA SPEZIA Tensioni e clima rovente nel circo del Palio del Golfo, ma anche caccia al nome della “talpa” che ha fatto avviare l’indagine della procura nazionale antidoping. Ovviamente le organizzazioni sportive non si esprimono, sino a quando non sarà chiaro l’esito dell’indagine sugli esiti degli esami dei tre atleti del Cadimare trovati positivi al controllo post gara “mirato” su di loro, ma intanto i protagonisti, atleti e tifosi “esperti”, non se le mandano certo a dire, specialmente sui social. Sottotraccia c’è sempre e solo una domanda: chi ha fatto la segnalazione all’antidoping nazionale facendo arrivare al Palio i carabinieri dei Nas ed il tecnico della Nado? Infatti, se presto o tardi gli esiti delle contro analisi, l’eventuale processo davanti al tribunale sportivo ed il deferimento alla giustizia ordinaria, saranno pubblici non è però detto che si venga a sapere chi ha dato il via a questa vicenda. Di certo, non lo dicono solo le voci di corridoio, per far attivare la macchina della giustizia sportiva, in modo così definito e per una manifestazione che comunque ha un contesto locale, qualcuno deve aver fatto una segnalazione circostanziata. Le sole analisi alla Nado sono costate oltre ventimila euro, più ci sono le spese di trasferta, il fatto che si fosse in una data festiva, i costi dell’istruttoria e dello scontato ricorso, insomma un forte investimento a più zeri che non viene certamente fatto senza una pista concreta da seguire. Nello stesso periodo i controlli di questo ente nazionale si sono mossi su eventi come il campionato italiano su strada di pattinaggio, il campionato italiano beach volley o ancora campionato italiano autocross, non su di una gara folcloristica sconosciuta agli stessi tecnici arrivati da Roma o da Genova alla Morin. Intanto procede spedita l’inchiesta dei carabinieri del Nas. Dopo la “visita” nella sede della Uisp spezzina, dove ha raccolto informazioni sulle modalità con cui vengono effettuati i controlli antidoping, le indagini si concentrano adesso sui tre vogatori risultati positivi al test. Una volta effettuate le contro analisi, si procederà agli interrogatori dei tre atleti sotto inchiesta e tutti i dirigenti coinvolti nella vicenda da parte della procura nazionale antidoping del Nado. Infine, dopo la forte presa di posizione dell’ex vogatore Alessandro Manfrone, che ha lanciato dubbi sulla regolarità delle precedenti competizioni, arriva la risposta, tramite una nota dell’avvocato Michele Fiore (che scrive per conto del presidente Marco Greco), della borgata marinara Lerici. La società lericina ribadisce, rispondendo ai dubbi lanciati da Manfrone, che nel 2017 l’equipaggio (composto anche da Giuseppe Liberatore e Daniele Zampieri, oggi sospesi) non partecipò al campionato nazionale perchè: «un proprio atleta, ovvero Giacomo Mori, il quale aveva già deciso di passare al Fezzano, con cui, in quel periodo, si stava peraltro già allenando in vista della stagione successiva, decise, legittimamente, di non prendere parte alla competizione». Nella stessa comunicazione il Lerici respinge qualsivoglia accostamento tra la borgata e le incresciose vicende legate ai controlli antidoping effettuati a carico dei vogatori dell’armo del Cadimare. —