IL CASO
Doping al Palio, i nomi dei vogatori trovati positivi finiscono in Procura
I carabinieri hanno denunciato i tre atleti del Cadimare. Rischiano una condanna a 3 anni e 51 mila euro di multa
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[Da Il Secolo XIX del 17/01/2019] – È la svolta nelle indagini sul caso doping all’ultimo Palio del Golfo. I vogatori del Cadimare Riccardo Giacomazzi, Giuseppe Liberatore e Daniele Zampieri sono stati denunciati. I loro nomi sono finti sull’informativa che, in queste ultime ore, i carabinieri del Nas di Genova hanno depositato in Procura. I tre atleti, nel caso venissero accertate le loro responsabilità, rischiano una condanna a 3 anni di carcere, oltre a una maxi multa, che potrebbe lievitare fino a 51 mila e 645 euro. Una mazzata se si considera che, sempre di recente, la Procura nazionale antidoping aveva chiesto che i tre venissero puniti anche con squalifiche fino a 8 anni. Giacomazzi, Liberatore e Zampieri erano risultati positivi al clenbuterolo, «un broncodilatatore che provoca un aumento della capacità aerobica, una stimolazione del sistema nervoso centrale, nonché un incremento della pressione sanguigna e del trasporto di ossigeno ed è pertanto inserito nella lista delle sostanze proibite dalla legge sulla tutela della attività sportive e sul divieto di doping», si legge nelle carte del Nas. Accadde tutto il 5 agosto scorso, al termine dell’ultima edizione del Palio del Golfo, quando l’armo del Cadimare, che tagliò dopo Fezzano, Fossamastra e Muggiano, fu sottoposto ad analisi specifiche su richiesta della Nado, l’organizzazione nazionale antidoping. I controlli furono effettuati nell’immediato proprio per evitare che gli atleti potessero compromettere in qualche modo la genuinità del risultato del test e scongiurare quindi il rischio di «invalidazione». L’esito delle analisi e delle successive controanalisi sui campioni di urine prelevati confermò la presenza della sostanza clenbuterolo nell’organismo di tre membri dell’equipaggio. Solo il pruista risultò pulito. Il clenbuterolo è utilizzato spesso per curare l’asma, ma è purtroppo molto diffuso nel mondo dello sport: il sovradosaggio del farmaco contribuisce infatti ad aumentare la resistenza allo sforzo fisico che in questo tipo di sport può risultare decisiva. Da settembre a oggi la Procura antidoping ha convocato a Roma tutti i tesserati Uisp citati durante le indagini. Sono stati ascoltati alcuni testimoni e i diretti interessati che, anche tramite i loro legali, hanno dato la loro versione dei fatti. Quasi ultimato l’iter sportivo, ora arriva la svolta nelle indagini dei carabinieri : le trecento pagine del fascicolo antidoping sono state consegnata alla Procura ordinaria e l’inchiesta, di cui il Secolo XIX aveva dato in esclusiva lo scorso 5 dicembre, andrà avanti anche sul binario penale. Per Giacomazzi, Liberatore e Zampieri si preannuncia un periodo durissimo. Si dichiarano innocenti, ma dovranno confutare quello che invece sembra un dato evidente. ——
Tiziano Ivani Selene Ricco