La festa del mare
Cori, colori, sapori e tanta musica. Migliaia in strada per la maxi sfilata
La Spezia, successo di partecipazione: tutti ad ammirare il corteo di duemila figuranti e i venti carri che hanno acceso la città
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[Da Il Secolo XIX 03/08/2019] – Con il ritmo lento che la contraddistingue, i tempi morti tra una a borgata e l’altra, riti che fanno ormai parte di questo appuntamento, vai in archivio anche la sfilata del Palio del golfo, edizione 2019. E in strada transitano vogatori, barche da voga, remi, gonfaloni e bandiere, ma l’attenzione è tutta quanta è per lungo lavoro fatto dai borgata, nelle notti d’inverno, con la rincorsa per allestire i carri gli ultimi minuti prima di partire. Alla fine, quando inizia, non si pensa più a niente, solo a divertirsi per le vie del centro spezzino, dove i protagonisti sono quasi sempre i bambini. La nuova disposizione nell’ordine della sfilata vede iniziare il Fezzano, una vera e propria marea verde vende la folla dei tanti che hanno assiepato la zona ai margini del percorso, bimbi in barca e ballerine accompagnano la festa dei borgatari. La scelta del Muggiano è sul calendario delle borgate, ironizzando poi sulla propria collocazione geografica in parallelo con i tanti trofei vinti. Prodotti tipici, dalla farinata alla mesciua, per il Canaletto, senza ovviamente dimenticare i muscoli del golfo. Insomma un tentativo di prendere tutti per la gola con la dieta spezzina prima della disfida. Viaggio nel tempo con il Lerici che ci riporta alla preistoria e al mistero della farfalla dorata, tra personaggi della mitologia e giochi di luci. Il Cadimare parte dalla radicata tradizione del fantasy dividendo il mondo del Palio in tanti regni che si combattono tra loro, ovviamente raccontando caratteristiche pienamente fantasiose che danno una visione del tutto innovativa delle Borgate della costa. Anniversario per Portovenere che porta in pista tutta la strada al ritmo del dj con uno stuolo di ragazzini, infiltrato da qualche ‘anta che non sente il peso degli anni, tra ritmi sempre più incalzanti. Viaggio nel tempo, sempre a suon musica, con il Fossamastra e porta tutti direttamente negli anni 70. Ricordando quando si ballava gli stabilimenti Olympia. Storia è tradizione per la borgata del San Terenzo che si racconta giocando con le favole. Si passa quindi ai pescatori del Crdd, mantenendo quindi alto il valore della marineria spezzina. Si schiera invece a tutela del mare la borgata delle Grazie, parlando di ecologia di tutela del patrimonio naturale del golfo. E l’ecologia ritorna anche con la borgata del Tellaro, dove a fare da simbolo è il proprio parco naturale. Decisamente più leggero il tema portato ispirata da Marola , con il trofeo del biliardino, che comunque anima molto le borgate durante serie di invernale. L’ambiente ritorna con la Venere Azzurra che schiera addirittura un gabbiano guerriero pronto a sfidare tutto e tutti. Insomma anche quest’anno la sfilata è stata una grande festa, non un semplice carnevale, ma un momento in cui le borgate che colorano la città per tre giorni, scendono per le strade cittadine per raccontare e raccontarsi. Un evento che sicuramente può essere il vettore di rilancio dell’immagine del Palio del Golfo e magari anche la finestra sulla vetrina internazionale, almeno a sentire i commenti dei tanti stranieri che oggi, solo per caso, sono trovati ad assistere a questa notte decisamente diversa. Testimonianze che arrivano da un gruppo di turisti francesi, rimasti favorevolmente stupiti perché per loro la giornata doveva essere un tranquillo dopo cena, oppure per un gruppo di vacanzieri olandesi che si sono identificati con i colori della Borgata che gli ricorda molto casa. Sicuramente quelli che hanno maggiormente gradito, anche se hanno mantenuto un contegno del tutto tipico, sono stati i due gruppi di vacanzieri orientali che hanno consumato cellulari e obiettivi per non perdersi neanche un frame della manifestazione.
Mariano Alberto Vignali
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