Antidoping
Respinto l’appello del vogatore Liberatore
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[Da La Nazione 13/12/2019] – Nulla da fare per Giuseppe Liberatore.
La Seconda sezione del Tribunale nazionale Antidoping ha respinto l’appello presentato dall’ex vogatore del Cadimare contro la sentenza di primo grado con la quale nel luglio scorso il Tna aveva determinato sei anni di squalifica, fino al 30 marzo 2025, per l’uso di sostanze dopanti.
Come si ricorderà, la vicenda culminò nel blitz dei carabinieri del Nas e degli ispettori della Nado al termine del Palio del Golfo del 2018, quando tre vogatori dell’equipaggio cadamoto – oltre a Giuseppe Liberatore, anche Riccardo Giacomazzi e Daniele Zampieri – furono sottoposti a un controllo antidoping che evidenziò la positività al clenbuterolo, un broncodilatatore che provoca un aumento della capacità aerobica, una stimolazione del sistema nervoso centrale, nonché un incremento della pressione sanguigna e del trasporto di ossigeno, e che per questo è inserito nella lista delle sostanze proibite dalla legge sulla tutela della attività sportive e sul divieto di doping.
In primo grado, il Tna aveva comminato una squalifica di sei anni anche a Giacomazzi e di tre anni, fino al 30 marzo 2022, a Zampieri.
La Seconda sezione del Tna, nel confermare la sentenza di primo grado, ha condannato Liberatore anche al pagamento delle spese processuali, e ha disposto che la sentenza sia comunicata alla procura nazionale antidoping, alla Wada nonché, per conoscenza, anche alla Lega Canottaggio della Uisp spezzina.
La vicenda è sfociata anche in un procedimento penale che vede Liberatore citato a giudizio dal Pm Monica Burani: assistito dall’avvocato Alberto De Luca, deve rispondere del reato previsto dall’articolo 586 bis del codice penale, inerente l’utilizzo di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche.