Una tesi di laurea sulle regine del remo

C’È anche un talismano, nella vittoria delle ragazze del Lerici. E’ un bracciale in cuoio, che Chiara Lazzoni portava da anni: un portafortuna, legato alla sua bella storia d’amore con Marco Greco. Lo indossava al Palio 2011. All’ultimo allenamento, è scivolato in mare ed è affondato. Ci sono stati momenti di panico, e lacrime. La squadra s’è convinta che il bracciale avrebbe continuato a tifare per il Lerici, dal profondo del mare. E così è stato.
La tesi di laurea. Matteo Arfanotti è un preparatore atletico che prende molto sul serio il suo lavoro. Sui metodi di training delle ragazze del Lerici, ha scritto la sua tesi di laurea. La commissione l’ha valutata molto positivamente, e gli ha fatto anche gli elogi. Di certo Matteo non mancherà ora di ragguagliare i suoi professori, sui risultati ottenuti in
gara.
Il brindisi. Un pensionato lericino, descritto come persona schiva e marinaresca, un po’ burbero e poco incline alle smancerie, s’è fatto trovare in banchina, al rientro degli equipaggi. Ha sventolato alcune banconote, quasi scusandosi per non avere di più. «Sono un pensionato – ha detto – fatevi un brindisi da parte mia». Naturalmente i vogatori hanno provato a restituirgli il piccolo tesoro: ma lui è stato irremovibile. E’ stato un momento di profonda commozione, nella sua semplicità.
Alluvionata. Sara Pintus è stata eroica, nel suo impegno. L’alluvione le ha distrutto la casa, appena scelta a Brugnato insieme al fidanzato. Gli amici della Borgata l’hanno aiutata a cercare i due adorati cani, che temevano persi: e a ripulire le macerie. La casa, però, era ed ancora è inagibile. E tuttavia Sara non ha rinunciato. E’ rimasta in squadra, nonostante tutto: e non ha saltato un allenamento.
Il Monterossino. Giuseppe Liberatore, monterossino, è stato fra gli alluvionati del borgo delle Cinque Terre. Nonostante tutto, non ha abbandonato la squadra. Quando la strada era inagibile, raggiungeva Levanto, e da lì Lerici. Spalava a colpi di carriola, nel suo negozio invaso dal fango. Poi veniva a vogare a Lerici. Un terminator.
Pollice nel mito. Nell’attesa spasmodica del via dei Seniores, Marco Greco si consumava nella tensione, scrutando i volti accartocciati dalla grinta dei vogatori delle altre borgate. Piantato al giro di boa, ha rischiato l’infarto. L’ha salvato il pollice di Fausto Sassi. Nel vederlo in ambasce, il vogatore gli ha fatto un cenno di vittoria. E il presidente del Lerici è sopravvissuto per quegli undici minuti di disfida, culminati nella straordinaria vittoria del Palio 2012.
Stessa barca del 1986. Lo scafo che ha trionfato nei Seniores, è quello creato a mano dal maestro d’ascia Ivo Ghiggini: vincitore del Palio 1986. E’ stato rimodellato su progetto dell’ingegnere (anch’esso lericino) Luca Taddei: ma l’armatura è nata dall’abilità del grande Ivo, nella storica baracca della Rocchetta, in cui creava i suoi gozzi capolavoro, con i quali le borgate vincevano su tutte le altre. Da non crederci.
La bottiglia. In silenzio, come è costume in paese, una bella signora è scesa con quell’eleganza tutta lericina, ed ha consegnato ai vogatori una eccellente bottiglia, tutta ben incartata a festa. “Meritate un brindisi”, ha detto loro. E poi si è dileguata, per non disturbare.
S.C.

Lascia un commento

Torna in alto