SI INFIAMMA il clima dell’89esimo Palio del Golfo a circa venti giorni dalla disputa. Cinque borgate (Canaletto, Fezzano, Marola, Portovenere e Muggiano) hanno inviato una lettera di protesta al sindaco Massimo Federici e all’assessore al Palio del Comune della Spezia, Jacopo Tartarini, nella quale si denunciano presunte irregolarità nella modalità di vogare dell’equipaggio delle Grazie e si contesta l’operato del giudice unico della Lega canotaggio Uisp.
Sentiamo dei pareri in merito da parte degli addetti ai lavori.
Iniziamo con il presidente del Comitato delle borgate e del Muggiano, Massimo Gianello, che afferma: «In merito all’ultima polemica sulla lettera di protesta inviata al sindaco da alcune borgate, compreso il Muggiano, ho poco da dire, se non che non me ne sono mai occupato e non sono mai intervenuto a nessuna riunione, lasciando la parte tecnica in mano al capo borgata Massimo Tortorelli. Comunque il mio parere è che in democrazia ognuno è libero di pensare in modo diverso ed è giusto arrivare a un grado di giudizio definitivo da parte di un organo superiore alle cui decisioni poi tutti si dovranno attenere».
Sentiamo dei pareri in merito da parte degli addetti ai lavori.
Iniziamo con il presidente del Comitato delle borgate e del Muggiano, Massimo Gianello, che afferma: «In merito all’ultima polemica sulla lettera di protesta inviata al sindaco da alcune borgate, compreso il Muggiano, ho poco da dire, se non che non me ne sono mai occupato e non sono mai intervenuto a nessuna riunione, lasciando la parte tecnica in mano al capo borgata Massimo Tortorelli. Comunque il mio parere è che in democrazia ognuno è libero di pensare in modo diverso ed è giusto arrivare a un grado di giudizio definitivo da parte di un organo superiore alle cui decisioni poi tutti si dovranno attenere».
Il presidente della Lega canottaggio Uisp, Maurizio Viaggi, afferma: «Noi abbiamo effettuato una relazione in merito alla vicenda dell’armo delle Grazie e il giudice unico si è espresso deliberando la regolarità della vogata dei graziotti. Il nostro dovere è attenerci al regolamento vigente, che soltanto le borgate possono modificare».
Il presidente del Canaletto, Paolo Dini spiega invece le ragioni degli ‘aventiniani’: «Abbiamo mandato questa lettera di protesta al sindaco della Spezia in quanto garante della carta del Palio e azionista di maggioranza della manifestazione.
Premesso che da parte nostra e delle altre borgate firmatarie c’è il massimo rispetto per il giudice unico. ma la sua disamina sulla vicenda dello scarrellamento delle Grazie non ci soddisfa e avremmo gradito una relazione in merito da parte di esperti e tecnici del Palio, in quanto a nostro giudizio i graziotti vogano forzando con le gambe e non con la schiena. Se la nostra richiesta di un intervento tecnico non venisse accolta potremmo anche decidere di non partecipare al Palio».
Infine il capo borgata delle Grazie, Alessandro Busoni, si difende: «Il giudice unico ha deliberato che la voga condotta dal nostro equipaggio è conforme al regolamento. Pertanto non capiamo l’accanimento da parte di alcune borgate sul nostro equipaggio, che si allena con impegno e sacrificio da circa un anno».
Il presidente del Canaletto, Paolo Dini spiega invece le ragioni degli ‘aventiniani’: «Abbiamo mandato questa lettera di protesta al sindaco della Spezia in quanto garante della carta del Palio e azionista di maggioranza della manifestazione.
Premesso che da parte nostra e delle altre borgate firmatarie c’è il massimo rispetto per il giudice unico. ma la sua disamina sulla vicenda dello scarrellamento delle Grazie non ci soddisfa e avremmo gradito una relazione in merito da parte di esperti e tecnici del Palio, in quanto a nostro giudizio i graziotti vogano forzando con le gambe e non con la schiena. Se la nostra richiesta di un intervento tecnico non venisse accolta potremmo anche decidere di non partecipare al Palio».
Infine il capo borgata delle Grazie, Alessandro Busoni, si difende: «Il giudice unico ha deliberato che la voga condotta dal nostro equipaggio è conforme al regolamento. Pertanto non capiamo l’accanimento da parte di alcune borgate sul nostro equipaggio, che si allena con impegno e sacrificio da circa un anno».
Paolo Gaeta