LA SCARAMANZIA è di casa a Cadimare, tanto che le borgatare impegnate nei preparativi della Sfilata quasi si blindano nella storica sede della Società di Mutuo Soccorso — con i suoi 120 anni di storia —, a pochi passi dalla splendida baia. Anche cercare di capire i dettagli del tema che porteranno in scena, venerdì 2 agosto, nelle vie e nelle strade spezzine, risulta un’impresa. Nella sala adibita al lavoro pre-Sfilata, troviamo infatti un telone che separa una parte off-limits: cosa ci sia all’interno non è dato sapere, ma dalle parole della responsabile, Lara Perillo non dovrebbero mancare sorprese, a corollario di mesi e mesi di fatiche. Nel nostro “blitz” tra le borgate al lavoro abbiamo intravisto quel poco che basta per stuzzicare la nostra curiosità: mega caraffe di cartone, vestiti colorati, oggetti che sembrano essere riconducibili a un viaggio. Ed è proprio questo il tema della Sfilata, svelato da Lara: «L’anno scorso abbiamo inscenato Cadimare nel mondo, quest’anno invece vogliamo rappresentare un tributo alla nostra città, la nostra bella Spezia. Racconteremo, dunque, in diverse fasi, le abitudini e le tradizioni degli spezzini». Ecco dunque spiegate quelle barche fatte di cartapesta, appena fresche di pittura, adagiate contro il muro. Vicino troviamo un tavolino con sopra una macchina da cucire Singer, e poco più distante le donne della borgate impegnate con ago e filo a imbastire e cucire i costumi dei figuranti: oltre a Lara, c’è Monica Giampietri, Annalisa Pontedera, Eva Perillo, Luciana Conte (addetta anche alla pittura) e la “madrina” Miria Perillo, presidente della borgata. Si riuniscono tutte le sere, da oltre un mese, e dicono di essere a buon punto con il lavoro. «Lavoriamo tutte, quindi non è facile conciliare gli impegni della giornata con quelli serali per la Sfilata, ma per il Cadimare questo e altro. Facciamo del nostro meglio, negli anni ci siamo velocizzate». Sì, perché è da 3 anni che queste ragazze hanno preso in mano la situazione, dando un ricambio generazionale alle donne del posto. E la creatività a questo gruppo di giovane avventuriere non manca: con il tributo alle tradizioni marinare di Spezia stanno allestendo un autentico spettacolo che porteranno in strada, con una marea di bambini che canteranno e balleranno insieme a loro e ai oltre 120 figuranti che prenderanno parte alla kermesse. Alcuni dei quali aiuteranno nella movimentazione dei carri allegorici, creati con passione e devozione dalle mani esperte di Fabio, Gianni e Ermanno, che danno una mano anche alle fanciulle nei lavori manuali, come per esempio trasportare gli scatoloni dei materiali necessari alla realizzazione della scenografia dal piazzale di Cadimare – dove piano piano prendono forma i carri – alla sede della Società di Mutuo Soccorso. Materiali di recupero, trovati qua e là, in casa dei borgatari, dove le ragazze a volte terminano i loro costumi. Tanto cartone e gommapiuma. E come stoppe, tantissime di tutti i colori acquistate in città. Il che fa presto intendere la passione che le donne e gli uomini cadamoti ripongono per la kermesse spezzina, alla quale ogni anno partecipano con entusiasmo sperando di portare a casa la vittoria. «Perché noi nella Sfilata ci crediamo veramente» sottolineano in coro le “pirate”, orgogliose delle loro produzioni e dell’attaccamento al loro bellissimo lembo di terra. Ed è forse per questo motivo che celano una vena scaramantica, non spingendosi poi tanto oltre nella spiegazione delle loro creazioni, e coprendo con un telo le “chicche” che faranno indossare alla loro gente. Un popolo di mare, dunque, che ambisce al Gonfalone, ma che aspira con tutte le sue forze anche a salire sul gradino più alto del podio anche per la Sfilata, entrata a pieno titolo nel loro dna tanto da trasformarle in “pirate” pronte a tutto per la vittoria.
LAURA PROVITINA