SONO due gli equipaggi con cui quest’anno la borgata del San Terenzo parteciperà all’89esimo Palio del Golfo, quello junior e quello senior. I risultati ottenuti fino a oggi non sono dei migliori, nonostante questo le aspettative sono positive, perché il progetto serio del presidente Matteo Passalacqua e del capo borgata Giovanni Medusei permette di guardare oltre, non limitandosi a questa edizione, ma gettando le basi per il futuro. L’equipaggio senior è formato da Andrea Vanacore, al primo anno in questa categoria, da Jacopo Dani, da Simone e da Riccardo Giacomazzi, timonati da Filippo Belviso. «La stagione è iniziata bene anche se i risultati non sono stati dei migliori – dice il secondo remo Jacopo Dani – Tra noi c’è un po’ di differenza di età ma siamo un gruppo davvero affiatato. Da settembre ci alleniamo tutti giorni e siamo fisicamente preparati, anche se paghiamo un po’ l’inesperienza. Ci manca infatti ancora quella giusta alchimia che ci permette di fare il risultato durante le gare, ma la speranza è l’ultima a morire e noi ci presenteremo al palio più combattivi che mai».
L’equipaggio è allenato da Arrigo Vanacore, aiutato dal preparatore atletico Giorgio Biagetti. «Siamo felici di avere Andrea in barca –prosegue Dani – e suo padre come allenatore. Ci sentiamo un po’ tutti come se fossimo suoi figli».
«Potenzialmente sappiamo di poter arrivare tra le prime sei o sette imbarcazioni – dice Arrigo Vanacore – ma purtroppo i risultati non stanno arrivando. La barca ha qualche problema, però ho cercato di mettere a posto uno scafo del Cadimare, che in questi giorni i ragazzi stanno provando per la prima volta. Con questa alternativa l’augurio è di fare meglio. Non puntiamo al podio, ma penso che i presupposti per arrivare subito dopo ci siano tutti e sono fiducioso».
A sedere a bordo dell’armo junior sono invece quattro giovani santerenzini e già questo è un successo, perché le soddisfazioni che può dare un equipaggio formato da ragazzi del paese sono senza dubbio maggiori, e consentono anche un attaccamento diverso da parte dei tifosi, che per la prima volta dopo tanto tempo possono sostenere quattro giovani che hanno praticamente visto crescere. Andrea Callea, Davide Maccari, Giovanni Passalacqua e Nicola Pardini sono al primo anno di voga, hanno appena 17 anni e ce la stanno mettendo tutta per onorare la maglia bianco verde. Purtroppo quest’anno il palio junior è particolarmente difficile, perché gli avversari sono quasi tutti vogatori più esperti. Anche il timoniere, Federico Gambucci, è alla sua prima esperienza e cerca di crescere insieme ai ragazzi.
«Siamo partiti da zero – dice il pruista Nicola Pardini – e non è stato facile. Siamo nati a San Terenzo e non vedevamo l’ora di avere l’età per poter partecipare al palio, che abbiamo sempre seguito con passione. L’obiettivo è quello di metterci dietro il maggior numero di barche possibili e di abbassare i nostri tempi. Ma la cosa più importante – prosegue – è che la società punta su di noi per il futuro, e vuole mantenere il gruppo unito».
I ragazzi hanno infatti a disposizione ancora quattro anni per poter vogare in questa categoria, e non è escluso che potrebbero essere loro i senior con i quali la borgata si presenterà in futuro alla disfida più importante.
L’equipaggio è allenato da Michele Donato, insieme a Massimo Motti. «Il fatto che siano tutti di San Terenzo – dice Donato -è un forte motivo d’orgoglio, e per il mio modo di vedere il palio, dovrebbe sempre essere così. Le difficoltà sono state tante, siamo partiti in salita, ma la dedizione è massima e mi auguro che, magari non già il prossimo ma tra due anni, potremmo lottare per qualcosa di grosso».
L’equipaggio è allenato da Arrigo Vanacore, aiutato dal preparatore atletico Giorgio Biagetti. «Siamo felici di avere Andrea in barca –prosegue Dani – e suo padre come allenatore. Ci sentiamo un po’ tutti come se fossimo suoi figli».
«Potenzialmente sappiamo di poter arrivare tra le prime sei o sette imbarcazioni – dice Arrigo Vanacore – ma purtroppo i risultati non stanno arrivando. La barca ha qualche problema, però ho cercato di mettere a posto uno scafo del Cadimare, che in questi giorni i ragazzi stanno provando per la prima volta. Con questa alternativa l’augurio è di fare meglio. Non puntiamo al podio, ma penso che i presupposti per arrivare subito dopo ci siano tutti e sono fiducioso».
A sedere a bordo dell’armo junior sono invece quattro giovani santerenzini e già questo è un successo, perché le soddisfazioni che può dare un equipaggio formato da ragazzi del paese sono senza dubbio maggiori, e consentono anche un attaccamento diverso da parte dei tifosi, che per la prima volta dopo tanto tempo possono sostenere quattro giovani che hanno praticamente visto crescere. Andrea Callea, Davide Maccari, Giovanni Passalacqua e Nicola Pardini sono al primo anno di voga, hanno appena 17 anni e ce la stanno mettendo tutta per onorare la maglia bianco verde. Purtroppo quest’anno il palio junior è particolarmente difficile, perché gli avversari sono quasi tutti vogatori più esperti. Anche il timoniere, Federico Gambucci, è alla sua prima esperienza e cerca di crescere insieme ai ragazzi.
«Siamo partiti da zero – dice il pruista Nicola Pardini – e non è stato facile. Siamo nati a San Terenzo e non vedevamo l’ora di avere l’età per poter partecipare al palio, che abbiamo sempre seguito con passione. L’obiettivo è quello di metterci dietro il maggior numero di barche possibili e di abbassare i nostri tempi. Ma la cosa più importante – prosegue – è che la società punta su di noi per il futuro, e vuole mantenere il gruppo unito».
I ragazzi hanno infatti a disposizione ancora quattro anni per poter vogare in questa categoria, e non è escluso che potrebbero essere loro i senior con i quali la borgata si presenterà in futuro alla disfida più importante.
L’equipaggio è allenato da Michele Donato, insieme a Massimo Motti. «Il fatto che siano tutti di San Terenzo – dice Donato -è un forte motivo d’orgoglio, e per il mio modo di vedere il palio, dovrebbe sempre essere così. Le difficoltà sono state tante, siamo partiti in salita, ma la dedizione è massima e mi auguro che, magari non già il prossimo ma tra due anni, potremmo lottare per qualcosa di grosso».
Selene RICCO