LA BORGATA di Tellaro accende la polemica in vista del Palio del Golfo.
Il direttivo dell’Unione sportiva Tellaro prende le distanze dal capoborgata, Bartolomeo Cabani, le cui dichiarazioni (Il Secolo XIXdel 19 luglio) sono contestate.
«È vero – si legge nella nota del direttivo – a Tellaro mantenere vivo l’interesse per il Palio ed avere un equipaggio competitivo non è facile, come tutti sappiamo, ma noi riteniamo che sia importante continuare a farlo per rendere onore ad una delle prime e storiche borgate del Palio del Golfo. Il terzo posto conquistato l’anno scorso dal Tellaro sotto la guida del capoborgata Luigi Elis Stakaj e della presidente, Maura Novelli, non è stato “un fuoco di paglia”, “un tentativo di ricostruire qualcosa che è assolutamente fallito”, ma è stato il frutto di un lungo e duro lavoro iniziato 3 anni prima e conclusosi con una emozionante e meritata vittoria da parte di un piccolo gruppo, ma unito, i “tellaresi”, che nella borgata del Tellaro hanno voluto e vogliono continuare a credere».
«Ai nostri vogatori: Matteo Gambirasio, Paolo da Pozzo, Fabio Scantamburlo, Alfonso Conte e all’allenatore Simone Calamati) che, l’anno scorso, pur essendo dei “pluricampioni” del Palio del Golfo hanno accettato la sfida di riportare il Tellaro a vincere, malgrado le poche risorse economiche a disposizione di una piccola borgata come il Tellaro, i nostri più sentiti ringraziamenti. Non crediamo assolutamente che il risultato ottenuto l’anno passato, ovvero un terzo posto dopo 40 anni, sia stato “fine a se stesso”, come lo ha definito Cabani, ma per noi ha rappresentato l’anno di un nuovo inizio; purtroppo, come spesso succede nei piccoli paesi, “diatribe interne” anno fatto ricadere anche sulla gestione della Borgata problematiche che avrebbero dovuto rimanere fuori. Prendiamo atto delle dimissioni dell’attuale Capo Borgata a fine stagione, ma vogliamo altresì dire a tutti i sostenitori della Borgata del Tellaro che, non solo non abbiamo nessuna intenzione di cedere il posto ad altri, ma siamo pronti a ripartire da dove abbiamo lasciato nel 2013, con lo stesso entusiasmo e la voglia di conseguire altri “risultati” per la Borgata che amiamo e per tutto il nostro paese».