PALIO NELLA BUFERA
I vogatori minacciano di disertare la sfilata
«Via la norma che impedisce di schierare l’armo migliore». Il Comitato si dimette
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[Da Il Secolo XIX del 17/07/2018] – Il consiglio direttivo del Comitato delle Borgate 
si è dimesso. Saranno mantenuti gli impegni fino al termine di questo Palio, poi si andrà al voto. Intanto i vogatori minacciano di non presentarsi alla sfilata qualora le borgate decidano di portare avanti il famoso documento presentato da Lega canottaggio e Comitato all’interno del quale sono contenute proposte di modifica al regolamento. Un documento che è stato diffuso nonostante la riunione fosse ristretta ai capi borgata.
Tra le proposte, svelate da Il Secolo XIX lo scorso 11 luglio, la volontà di impedire che a bordo di un equipaggio vi siano vogatori la cui somma dei pali vinti sia superiore a cinque. «I vogatori sono tutti uniti. Quello che chiediamo è che il documento sparisca – ha detto Alessio Nardini, capovoga del Porto Venere -. Da sportivi non possiamo accettare che per vincere vengano indeboliti gli avversari più forti. È una regola che ci punge nell’orgoglio. La nostra protesta ha come fine l’annullamento di quella direttiva. Non cercavamo le dimissioni del Comitato, fatto di gente che lavora gratuitamente e che per il Palio dà tanto». Dello stesso avviso Giuseppe Liberatore, Cadimare: «Se il documento non sarà eliminato oltre a non fare la sfilata daremo un segnale forte il giorno del Palio. Non volevamo che il Comitato si dimettesse. Persone come Gianello non se ne ritroveranno più. Ma non potevamo stare a guardare». Alla vigilia della riunione che deciderà le sorti di quel documento, sembrerebbe però che solo 5 borgate, tra cui Fezzano, Cadimare e Marola siano decise a bloccarlo, anche a costo di sfiduciare la Lega Canottagio. Ma per farlo servirà il voto di almeno nove borgate. «Per operare – dichiarano i dimissionari Gianello e Micheli – è necessario essere sostenuti dal movimento e avere la fiducia di dirigenti, atleti e tifosi. Presupposti che oggi non sussistono».