Nome dell'autore: Palio del Golfo

Il Comitato delle Borgate conferma le dimissioni

«NON abbiamo alcuna intenzione di ritirare le dimissioni che abbiamo dato collettivamente per unanime decisione – spiega il presidente del consiglio direttivo del Comitato delle Borgate del Palio del Golfo, Massimo Gianello – Come abbiamo già sottolineato, restiamo in carica per il regolare svolgimento del Palio del Golfo sino al 5 agosto. Le dimissioni le avevamo annunciate venerdì sera alle borgate durante l’assemblea del comitato e per correttezza le abbiamo esposte anche al sindaco Federici come garante del Palio». Le dimissioni, maturate dopo il polverone sollevato in città dall’annuncio, peraltro noto dall’11 maggio scorso, della premiazione del Palio del Golfo al centro commerciale Le Terrazze, non sono rientrate neppure all’indomani della scelta del sindaco, a cui il consiglio del Comitato delle Borgate si era rimesso per la scelta finale, di effettuare la premiazione lunedì sera 5 agosto, in largo Fiorillo. Federici, a sua volta, aveva dichiarato: «Non prendo nemmeno in considerazione l’ipotesi dimissioni», ma c’è da aggiungere che, a norma dello statuto del Comitato delle Borgate del Palio del Golfo, non compete al sindaco accettare o meno dimissioni dei membri del consiglio direttivo che devono rispondere solo dall’assemblea dei soci, vale a dire delle borgate e degli altri enti territoriali che ne fanno parte. È l’assemblea ordinaria dei soci l’unico organo che potrà respingere o meno le dimissioni del consiglio direttivo e dei suoi membri: il presidente Massimo Gianello, il vice presidente Francesca Micheli, il segretario Gianni De Giorgi e i consiglieri Francesca Vitucci e Giuseppe Cristina. Pierangelo CAITI

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Cadimare e i suoi successi, ecco la regina delle Borgate

La Società Mutuo Soccorso di Cadimare è stata fondata nel lontano 1888 e rappresenta la Borgata di Cadimare nel contesto del “Palio del Golfo”; cura da sempre le barche del “Palio” e tutte le attività remiere ad essa collegate, grazie all’impegno della figura storica del Presidente Arturo Idillio Mori e dei suoi successori e vanta una storia ricca di successi e soddisfazioni. CADIMARE, LA REGINA DELLE BORGATE La Borgata di Cadimare è sicuramente, nel contesto del “Palio del Golfo”, la regina delle Borgate. Con ben 25 edizioni del “Palio” vinte, si è ritagliata una grossa fetta di storia della manifestazione, a questi successi si aggiungono quelli nella categoria Junior, che testimoniano una visione d’insieme importante, che guarda alle future generazioni preparandole nel migliore dei modi alla competizione. Fin dalle lontane edizioni degli anni ‘30, Cadimare è sempre stata la culla dei più forti vogatori del Golfo, e se la barca numero 4 non tagliava le bandierine per prima, sicuramente la piazza d’onore era sempre a portata di mano, grazie a equipaggi fortissimi e uomini che hanno scritto la storia di questa bellissima competizione. TANTI SUCCESSI ANCHE NELLA CATEGORIA DEI GIOVANI Anche per quanto riguarda il Palio Junior, come già sottolineato, sono innumerevoli le vittorie ottenute nel corso della lunga storia del Palio (15), segno tangibile che a Cadimare già da ragazzini la passione per la voga è sempre stata forte. Pluridecorata e tanto odiata, si dice infatti, che chi voleva vincere il “Palio”, trovava nei “Pirati di Cadimare” l’acerrimo nemico che bisognava cercare di battere. Nel corso della lunga storia del Palio sempre spettacolari si sono rivelate le battaglie con i “nemici” del Canaletto, di Fezzano, che hanno sempre tenuto alti i ritmi e la popolarità del “Palio del Golfo”. IL PALMARES DELLA BORGATA CADIMARE – 25 vittorie nel Palio del Golfo Senior (1937, 1938, 1939, 1947, 1948, 1949, 1950, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1969, 1970 , 1971, 1972, 1978, 1979,1980, 1984, 1985, 1987, 1999, 2007, 2010). – 15 vittorie nel Palio del Golfo Junior (1964, 1966, 1967, 1970, 1974, 1976, 1978, 1981, 1982, 1985, 1990,1995, 1996, 1997, 2008)

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Fezzano domina, ottava vittoria

La Spezia – A DUE settimane dalla disputa dell’88esimo Palio del Golfo nella penultima ed undicesima pre-Palio, disputatasi nella baia delle Grazie, il successo va al Fezzano (nella foto) che si conferma l’equipaggio più in forma. I verdi si affermano per l’ottava volta nei seniores maschili. Il Canaletto si aggiudica gli juniores maschili e la combinata. Nel femminile vincono le campionesse in carica del Lerici. Organizza la borgata del Le Grazie sotto l’egida del comitato delle borgate e della lega canottaggio Uisp con presidenti Massimo Gianello e Maurizio Viaggi e segretari Gianni De Giorgi e Luciano Bacci. Le prime a scendere in mare sono le ragazze con il Lerici che si afferma, per la quinta volta, davanti a un sorprendente Canaletto. Negli juniores maschili sesto successo del Canaletto davanti ad un Muggiano in grande crescita in una gara equilibratissima con ben sei barche in poco più di due secondi. Da notare che a fine gara il secondo remo del Portovenere Gregorio De Luca è colpito da un leggero malore. Immediatamente soccorso viene portato all’ospedale per accertamenti ma poco dopo è stato dimesso. Si chiude con i seniores maschili con l’ennesimo successo, l’ottavo stagionale, del Fezzano che, come domenica scorsa, domina la gara infliggendo ben otto secondi di distacco al Marola giunto secondo. Passiamo al dettaglio delle gare: Seniores maschili: 1) Fezzano (Daniele Zampieri, Patrizio Pierleoni, Andrea Migliorini, Mattia Danubio, timoniere Emanuele Smecca) 10’55”59, 2) Marola 11’03”24, 3) Portovenere 11’09”33, 4) Canaletto 11’13”98, 5) Fossamastra 11’15”10, 6) Tellaro 11’16”13, 7) Venere Azzurra 11’27”07, 8) Muggiano 11’27”48, 9) Lerici 11’30”80, 10) Cadimare 11’33”65, 11) San Terenzo 11’40”15, 12) Le Grazie 11’40”54, 13) Crdd 11’46”26. Juniores maschili: 1) Canaletto (Andrea Frascadore, Jacopo Oreggia, Daniel Costa, Giacomo Boni, timoniere Alessandro Bonacorsi) 5’33”48, 2) Muggiano 5’34”50, 3) Portovenere 5’34”70, 4) Fezzano 5’34”89, 5) Cadimare 5’35”68, 6) Le Grazie 5’36”06, 7) Lerici 5’38”11, 8) Marola 5’38”63, 9) San Terenzo 5’47”42, 10) Crdd 5’51”28, Fossamastra assente. Femminile: 1) Lerici (Chiara Lazzoni, Sara Pintus, Tania Marone, Sara Galletti, timoniere Suami Eva De Cicco) 5’52”69, 2) Canaletto 5’55”95, 3) Crdd 5’58”08, 4) Fossamastra 6’03”74, 5) San Terenzo 6’05”31, 6) Le Grazie 6’12”71, 7) Fezzano 6’17”27, 8) Tellaro 6’21”74. Paolo GAETA

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Palio, premiazioni al molo

SI FARÀ in Largo Fiorillo, nel piazzale del terminal crocieristico la premiazione dei vincitori del Palio del Golfo che si doveva tenere al centro commerciale Le Terrazze. Lo ha deciso ieri pomeriggio il sindaco Massimo Federici al quale un Comitato delle Borgate dimissionario aveva rimesso l’ultima decisione dopo le polemiche nate a seguito della scelta del Comitato di effettuare la premiazione dell’88 edizione del Palio del Golfo nel centro commerciale. In mattinata c’era stata in Comune la conferenza stampa di presentazione del Palio ed in quella occasione era giunto l’annuncio delle dimissioni in massa del Comitato dopo la polemica attorno alla scelta del luogo della premiazione dettata, secondo alcuni, da mere considerazioni di ordine economico, del resto legittime visto che l’evento Palio è sempre una manifestazione del costo di 300 mila euro e per i cui debiti pregressi è ancora aperto un contenzioso che solo quest’anno sarà probabilmente appianato grazie anche all’intervento di Carispezia, ma che solo tre anni aveva fatto registrare perdite di 80 mila euro. L’annuncio delle dimissioni è giunto attraverso un comunicato letto dal vicepresidente Francesca Micheli dopo che il presidente Massimo Gianello visibilmente contrariato, aveva parlato di “attacchi strumentali e politici che nulla hanno a che vedere con la storia e le tradizioni del Palio del Golfo”. A presentare il Palio a due settimane esatte dalla data della manifestazione, il sindaco Federici con l’assessore al Palio Andrea Stretti, il sindaco di Portovenere Matteo Cozzani, l’assessore allo sport del comune di Lerici Marco Greco, il sottocapo di stato maggiore del Dipartimento Capitano di Vascello Michele Cassotta, il direttore generale di Carispezia Roberto Ghisellini ed appunto i vertici del Comitato delle Borgate, presenti i rappresentanti, presidenti o capoborgata, delle 13 borgate del Golfo. «Si tratta di un’edizione del Palio con tante novità – ha spiegato Stretti – a cominciare da un villaggio del Palio che avrà una maggiore animazione mentre la sfilata delle borgate del 2 agosto partirà come da tradizione da piazza Brin e si concluderà davanti al terminal crocieristico». Un netto no a strumentalizzazioni politiche è stato ribadito anche dal sindaco Cozzani che ha bollato la polemica come “un errore ed un non senso”. Poi, dall’alto dei successi delle tre borgate del suo Comune, con le ottime prestazioni nelle diverse categoria degli equipaggi di Fezzano, Portovenere e Le Grazie, si è augurato che “sia un palio bello per tutti che si lasci ogni polemica alle spalle”. Un no alle strumentalizzazioni politiche, lasciando protagonisti assoluti le borgate ed i tre comuni del Golfo, è stato ribadito anche da Marco Greco. «La polemica ci dispiace ma non entriamo nel merito – ha aggiunto Cassotta – continuiamo a sostenere la manifestazione con tutte le nostre possibilità». Poi, con dispiacere, l’annuncio che anche quest’anno come nella scorsa edizione, per esigenze operative, non ci sarà il lancio dei paracadutisti di Comsubin, troppo pochi e troppo impegnati nelle missioni internazionali all’estero. Di crescita di vivacità del nostro territorio, avvertita più da chi viene da fuori che dagli spezzini, ha parlato il direttore Ghisellini che ha sottolineato la presenza di effervescenza, vivacità imprenditoriale, culturale e politica che non si riscontra in tutta la Liguria e che quindi da sola giustifica il sostegno della banca. «Quella del Palio è una manifestazione che ha ormai un rango nazionale ed è la manifestazione per eccellenza del territorio perchè ne ha le radici più profonde e stiamo già scaldando i motori per solennizzarne, tra due anni, la 90 edizione –ha aggiunto Federici – alla sua base ci sono fatica e passione messe dalle borgate e dai borgatari. Una manifestazione così non ha riscontri in Italia, tenuta viva da tredici veri presidi sul territorio. Giù le mani quindi dal Palio che è delle borgate, diversamente si spengono i valori di base: fatica e passione». Federici ha condannato e respinto quello che ha definito“ un tentativo di strumentalizzazione, una speculazione per aprire una polemica insensata, mentre dalle borgate viene un messaggio fermo, vigoroso e serio, l’espressione di una grande dignità ed onorabilità e di senso di responsabilità di fronte ad un attacco speculativo”. Poi la scelta della premiazione sul lungomare (“allo scopo si spera di mettere una parola conclusiva alla speciosa polemica di questi giorni”). Non resta ora che l’auspicio di una bella e grande partecipazione di popolo a tutti i momenti del nostro Palio, e vinca il migliore mentre sulla sopravvivenza del Comitato ha ribadito: «Non prendo nemmeno in considerazione l’ipotesi dimissioni». Pierangelo CAITI

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Le Grazie, Borgata storica che punta molto sui giovani

La storia della Borgata delle Grazie è fortemente legata alle origini del Palio del Golfo e le vittorie del 1932 e del 1933 ne sono ampia testimonianza, così come lo è la mitica “Nella” l’imbarcazione che ha regalato quei bellissimi successi, tutt’ora venerata ed esposta in occasione delle manifestazioni legate alla marineria, vero e proprio vanto per tutta la Borgata. Se da un lato, nonostante il promettente inizio, l’armo remiero è riuscito solo un’altra volta a portare a Le Grazie l’ambito Palio nell’estate del 1951, dall’altro, la borgata si è sempre distinta e messa in luce per i coreografici spettacoli portati in piazza nel corso delle sfilate degli anni ‘80 premiati per ben cinque volte (1984, 1986, 1987 insieme a Portovenere, 1988 e 1989), davvero una bellissima soddisfazione per tutta la Borgata. Dal 2002, dopo alcuni anni di inerzia, la Borgata Le Grazie si è notevolmente rinnovata nella dirigenza, grazie alla risoluta iniziativa di un gruppo di giovani del paese, mediante la creazione di una nuova associazione denominata “Borgata Marinara Le Grazie” che si è preoccupata di ricostruire tutto ripartendo letteralmente da zero, reperendo spazi e locali e a costruendo le strutture necessarie per il futuro dell’attività. La nuova società, cavalcando l’onda del rinnovamento radicale, ha quindi deciso di puntare moltissimo sui giovani del paese, in modo da creare una vera e propria “cultura del Palio”, l’unica formazione in grado di assicurare un futuro nella disfida. E cosi facendo, nella categoria juniores, dopo gli importanti piazzamenti d’onore, sono arrivate le prestigiose vittorie del 2007 e del 2009 che si vanno ad aggiungere a quella del 1992, a testimonianza del grande impegno nella crescita delle nuove leve. La grande speranza che i giovani di oggi possano diventare i vogatori di domani spinge la dirigenza a coltivare lo spirito del Palio nel borgo con il pensiero rivolto a quell’ambito gonfalone che manca ormai da circa sessant’anni. IL PALMARES DELLA BORGATA LE GRAZIE – 3 Vittorie nella categoria Senior (1932 – 1933 – 1951). – 3 vittorie nella categoria juniores (1992 – 1997 – 2009). – 5 vittorie nella sfilata (1984, 1986, 1987, 1988, 1989. Nel 1987 insieme a Portovenere

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Portovenere, una Borgata legata alla storia del Palio

La Borgata di Portovenere è legata alla storia del Palio del Golfo sin dalle prime pionieristiche edizioni. Infatti nel 1930 è proprio la barca Isa di Portovenere ad aggiudicarsi la 6ª edizione del Palio e fu un modello di scafo al quale le successive imbarcazioni si ispirarono. Nel 1932 Giulia di Portovenere si piazzò al 3° posto ed il decennio si concluse con piazzamenti di rincalzo nel ’37, ’38 e ’39. Nel decennio successivo il Palio non si disputò nel periodo della 2ª Guerra Mondiale, ma Portovenere non vi prese parte fino al 1953 quando, grazie ad una splendida nuova imbarcazione ed un equipaggio di assoluto valore, il Palio finì nella borgata bianco-rossa. Gli storici vincitori furono Bertalà (Cicì per tutti), Pasquali, Romeo e Gianardi timonati da Baracco. L’anno successivo il Palio presenta una particolarità che lo renderà unico: a disputarlo sono 14 imbarcazioni, cosa mai più successa. Proprio per questa esuberanza di scafi la gara valida per la Coppa Ente Provinciale del Turismo in programma a Portovenere si articolò in batterie. In quella occasione l’armo di casa da prova della sua forza alla immediata vigilia del Palio. Il Portovenere, favorito per la vittoria, rispetta il pronostico e vince il Palio. I trionfatori sono Bello, Pasquali, Romeo e Vitti timonati da Baracco, equipaggio che riesce ad aggiudicarsi nella stessa annata il Campionato Italiano. Seguiranno negli anni successivi tre piazzamenti da podio (2° posto nel ’55, 3° nel ’56 e ’57). Gli anni ’60 sono avari di risultati, se si esclude un 4° posto (1966). Gli anni ’70 si aprono con la prima vittoria nella categoria Juniores grazie a Carbonari, Lo Porchio, Barbieri e Canese.Ma sono gli anni successivi a regalare emozioni e gioia alla borgata numero 1. 4° posto nel ’74 e ’75, 2° nel ’76 e finalmente 1° nel 1977. A vincere alla Morin sono Fausto Cabano, Fabio Fui, Giuseppe Mazzolini e Piero Cozzani timonati da Massimo Pazzi. Il Palio del ’77 è un vero e proprio trionfo: nella stessa edizione viene anche conquistata la vittoria nel Palio riservato alla categoria juniores e nella sfilata. I favolosi anni ’70 si concludono con un 4° posto nel ’78 e un 5° nel ’79, ma anche con la vittoria nel Palio riservato alle giovani leve grazie a Cicciotti, La Rocca, Simoni e Bello. Negli anni ’80 spiccano soltanto un 4° posto nell’edizione del 1984 ed un 2° posto nel Palio juniores nel 1985. Nel 2008 e nel 2010 da segnalare invece i successi nelle sfilate.

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San Terenzo l’outsider che punta al podio

«VINCERE è importante, ma non è tutto: conta dare sempre il massimo », così Giovanni Medusei, il capo borgata del San Terenzo, parla della borgata numero nove, per lui una seconda famiglia. «I ragazzi mi fanno sentire a casa. Lavoriamo duramente e in modo serio, ma sempre in serenità e con grande entusiasmo». Ed effettivamente è proprio questa l’aria che si respira stando a contatto con gli atleti e con i borgatari, specialmente dopo la scelta dello scorso anno di rifondare la borgata, a partire dal presidente, Matteo Passalacqua. Anche per quest’anno il San Terenzo parteciperà con tutti e tre gli equipaggi, consolidando quasi totalmente le risorse umane dell’edizione passata. L’armo senior, segui anche dal preparatore atletico, Giorgio Biagetti, è costituito da Mauro Conte, Federico Casseri, Matteo Petta e Alessandro Massi; al timone Annalisa Mencacci. Lo stesso quartetto della scorsa edizione. «Ci alleniamo da settembre, con costanza e impegno, eppure non riusciamo a vedere i risultati – commenta Mauro Conte – stiamo cercando di trovare delle soluzioni per tentare almeno di non arrivare ultimi al Palio. Quel giorno proveremo ad agguantare qualche posizione», conclude. Del solito parere è il loro allenatore, Michele Del Nevo: «Mi dispiace che quest’equipaggio non sia, per il momento, riuscito a togliersi qualche soddisfazione, anche perché il potenziale di certo non manca. La domenica arrivano in gara sempre grintosi, ma il lunedì diventa poi difficile ricostruire le motivazioni». Un problema, quello di non riuscire a far rendere al meglio le proprie qualità, presente in parte anche tra i ragazzi dell’armo junior. «Posso garantire– afferma l’allenatore Massimo Motti – che le loro potenzialità non sono ancora uscite. In gara non riescono a dimostrare quello che invece danno in allenamento, la domenica c’è sempre qualcosa che non funziona». Pasquale Cannavacciuolo, Tommaso Nicolini, Leonardo Bertucci, Luca Carlevaris, timonati da Filippo Belviso, sono infatti fermamente convinti di poter puntare a piazzamenti migliori rispetto a quelli conseguiti nella maggior parte delle gare che si sono svolte, ed effettivamente i due quinti posti ottenuti sia a Marola che a Fezzano, ne sono la dimostrazione. «Mi aspetto il meglio, il 4 Agosto lotteremo per il podio», dichiara il capovoga, ancora rammaricato per l’ultima gara svolta. «Nella prepalio del nostro paese volevamo fare una bella figura – continua Cannavacciuolo – e invece è stata la gara peggiore dell’anno». Due di questi ragazzi hanno a disposizione ancora un paio d’anni da junior e il loro sogno sarebbe quello di seguire le orme dell’ex equipaggio junior marolino. Per Bertucci e Carlevaris quella attuale è invece l’ultima occasione che hanno in questa categoria, ma si augurano di poter proseguire l’avventura anche da senior. Anche l’equipaggio femminile è rimasto quasi lo stesso dello scorso anno, compresa la timoniera, Annalisa Mencacci. Una stagione positiva, finita ancora meglio perché le ragazze riuscirono a salire sul podio. L’unica new entry è la capovoga Serena Maestrini; mentre Sara Pagliaro, Serena Capellini e Valeria Cardia sono amiche da tempo e hanno iniziato a vogare grazie all’insistenza dell’attuale pruista, la quale si è già presa le sue soddisfazioni, vincendo come timoniera ben tre palii. Com’è noto a tutti, quest’anno il Palio femminile è di un livello altissimo e al momento il San Terenzo non è riuscito a infilarsi tra gli equipaggi di punta. «Speravamo di fare meglio – commenta Cardia – ma sin dall’inizio eravamo consapevoli delle difficoltà di quest’anno e avevamo messo in conto anche risultati di questo tipo. Se al Palio dovesse arrivare un terzo posto, saremmo più che soddisfatte». Ad allenare queste giovani ragazze è Michele Donato, che le ha sempre seguite con grande passione. «L’equipaggio è molto giovane e non è facile competere con atlete esperte. Ci sono quattro imbarcazioni che si giocano il Palio; noi, forti del risultato dello scorso anno, cercheremo di inserirci tra queste». Selene RICCO

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Timonieri i piccoli campioni della disfida

TANTI timonieri di ieri sono i vogatori di oggi e così, tanti timonieri di oggi, saranno probabilmente i vogatori di domani, ma cosa si nasconde dietro a questi bambini, il cui arduo compito si rivela assolutamente determinante? Troppo spesso forse ci dimentichiamo di porre la nostra attenzione sull’enorme responsabilità e sul grande impegno a cui sono sottoposti questi bimbi, che senz’altro meritano molta più considerazione. Basti pensare che ormai gli equipaggi hanno preso l’abitudine di iniziare ad allenarsi già a ottobre, uscendo in mare quasi dieci mesi l’anno e i piccoli timonieri, per garantire loro questa possibilità, devono sfidare il freddo. L’età minima per timonare è quella di nove anni e i bambini che pesano meno di 40 kg avranno una zavorra in barca pesante quanto i chili che mancano per arrivare a quella soglia, in modo tale che tutti abbiano a poppa lo stesso peso. Poche regole quindi, ma molto rigide, alle quali non si può trasgredire. Il timoniere ha ovviamente un compito fondamentale, quello di guidare la barca, di condurla fino alla bandierina cercando di andare sempre dritto. Ogni volta che un bambino muove impercettibilmente il timone, questo svantaggia l’equipaggio. Andare storti può compromettere una gara, per non parlare dell’importanza del giro di boa. Tanta responsabilità, forse troppa, ma del resto non potrebbe essere altrimenti. Si vince in cinque e si perde in cinque, ma tante volte, quando a sbagliare sono i timonieri, non ci si rende veramente conto del grande dolore e del tormentoso senso di colpa che provano e, contrariamente, non li ringraziamo mai abbastanza quando invece “si limitano” a svolgere perfettamente il loro dovere. S.R.

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La leggenda dei gonfaloni ricamati nelle borgate

UNA battaglia che si esaurisce sì e no in undici minuti e mezzo, a fronte di sacrifici che durano invece un anno intero, tutto per conquistare un pezzo di stoffa. L’importanza di questo ambito gonfalone è nota a tutti, la sua storia forse un po’ meno. Già prima della nascita ufficiale del Palio del Golfo, si era consolidata l’abitudine di consegnare ai vincitori di alcune gare che si disputavano nei paesi, un drappo per trofeo, come ricordo. Due di questi, ricamati a mano dalle donne del paese ospitante la regata, furono conservati con molta cura dai fratelli cadamotti Ugo e Francesco Faggioni. Per premiare poi gli equipaggi vincitori in questi quasi novant’anni di gare, sono stati utilizzati quattro stendardi differenti. Il primo scomparve nel 1940, perché negli stemmi dei quattro comuni (all’epoca c’era anche quello di Ameglia, che partecipava con la borgata del Bocca di Magra) erano ben evidenti i fasci littori. L’ultima borgata a conquistarlo fu comunque il Marola. Nel 1945 a vincere fu il San Terenzo, e alla borgata ne fu consegnato uno nuovo, coniato dall’Enal. Era colorato d’azzurro, con la scritta “Enal La Spezia” sopra a quella “Palio del Golfo”e allo stemma del comune della Spezia. Questo drappo venne poi sostituito nel 1961 da un altro realizzato dal pittore Ercole Salvatore Aprigliano, che come quello attuale ritraeva l’immagine di San Venerio e gli stemmi dei tre comuni, La Spezia, Lerici e Porto Venere. In occasione dell’ottantesima edizione, nel 2005, vennero assegnati i tre attuali stendardi: quello senior dipinto da Angelo Prini; Franco Levi dipinse quello riservato agli junior, mentre quello per la categoria femminile fu donato dal Panathlon. S.R.

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Lerici scommette sulle vogatrici regine del Palio

ANNO indimenticabile quello appena trascorso per la borgata del Lerici con una storica doppietta: seconda vittoria consecutiva per le ragazze, e nuovo record; trionfo dei senior, e gonfalone in paese, mancava da 26 anni. In un primo momento l’equipaggio senior era composto da Liberatore, Aluisini, Scantamburlo e Sassi, ma il quartetto non ha retto. «Inizialmente speravamo di riuscire comunque ad allestire un equipaggio competitivo – commenta il presidente Marco Greco– ma guardandoci intorno ci siamo resi conto che ormai i vogatori più forti erano già tutti sistemati; da lì la scelta di imbarcare quattro ragazzi giovani, senza alcuna esperienza in questa categoria». Sono quindi Luca Rapallini, Francesco Ferraro, Mattia Cito e Francesco Germani i protagonisti del giovane equipaggio. Ad allenarli Marco Venturini. Tutti hanno alle spalle diversi anni di esperienza come junior ma è la prima volta che vogano insieme; nonostante questo, sono amici di vecchia data. «Abbiamo iniziato ad allenarci a primavera inoltrata – dice Cito, il terzo remo – è un peccato perché nonostante questo ci stiamo già levando delle soddisfazioni, e probabilmente avremmo potuto fare ancora meglio ». Ed effettivamente l’ottimo piazzamento ottenuto a San Terenzo non può che gratificarli. «Abbiamo portato a termine la gara migliore della stagione – prosegue Cito – mettendoci dietro quattro equipaggi. Per il Palio tenteremo di infilarci nel gruppone». La scelta di puntare sui giovanissimi è stata fatta anche per l’armo junior. Escluso il terzo remo, che si trovava a Lerici già lo scorso anno, gli altri sono tutti ragazzi al primo anno di voga. L’equipaggio è stato inizialmente seguito da D’Angiulli che ha fornito loro un’ottima preparazione invernale, poi è subentrato Marco Zoccali, nonché anche capo borgata. Giovani e inesperti, ma in grado comunque di farsi valere. Federico Moggia, Riccardo Lupi, Alessio Ricchello, Sebastiano Rolla, timonati da Erika Corsolini, hanno infatti ampiamente dimostrato di avere tutte le carte in regola per ambire a una posizione di prestigio. In pochi, probabilmente, quest’anno si giocheranno il palio junior, ma il podio è un risultato a cui invece quasi tutti possono ambire, perché in pochi secondi, arrivano tantissime imbarcazioni e il Lerici è una di queste. «Siamo dell’idea che si voghi per vincere, non per partecipare–dichiara il capovoga – ovviamente però ci rendiamo conto di quanto quest’impresa sia difficile, perché ci sono avversari con molta più esperienza di noi. Il podio sarebbe comunque un risultato che ci renderebbe felici». Un terzo posto al momento mai agguantato ma al quale l’equipaggio, in occasione della gara del Crdd, c’era andato molto vicino. «Se quella gara non fosse stata divisa in batterie, probabilmente sarebbe potuta andare meglio; invece, vedendoci primi, abbiamo preferito non rischiare», conclude Moggia. L’equipaggio di punta di questa borgata è però quello femminile. A bordo le quattro campionesse in carica, ormai note in tutto il golfo. La capovoga è Chiara Lazzoni che iniziò a vogare nel 2006, proprio a Lerici, e nel 2011, con tanto di record, vinse il suo primo Palio; con lei c’erano Sara Pintus e Sara Galletti, sue attuali compagne. Lo scorso anno arrivò da Cadimare Tania Marone che conquistò così insieme alle altre tre, la sua prima vittoria, battendo nuovamente il record. Ora decidono di riprovarci e i risultati ottenuti le danno tra le favorite. «Lo scorso anno abbiamo vinto tutte le gare, questa stagione è sicuramente diversa, ci sono equipaggi che giocano ad armi pari con noi– dichiara Lazzoni – tecnicamente ci piace molto il Canaletto che, insieme al Crdd, è il nostro diretto avversario ». Le ragazze sono timonate ancora dalla piccola Suami Eva De Cicco e seguite da Marco Greco; quest’anno però possono vantare anche del supporto del plurivincitore e campione in carica Giuseppe Liberatore, il quale sta dando alle ragazze una grandissima mano, specialmente dal punto di vista degli stimoli e delle motivazioni. Selene RICCO

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