Nome dell'autore: Palio del Golfo

Palio, i timonieri hanno fatto la differenza. E si è avverata la “profezia” di Paolo La Valle

LA PROFEZIA di Paolo La Valle, allenatore del Lerici, nell’insolita veste di indovino, alla fine si è avverata… Lui che durante la sfilata di venerdì sera aveva pronosticato Muggiano vincitore, ignaro del fatto che proprio l’armo numero 8 avrebbe anche sfiorato il record del Cadimare. Gareggiando proprio nella corsia 8, otto quante sono le braccia di Gabriele Batoni, Luca Savi, Fabio Scantamburlo e Fausto Sassi, che timonati da Francesca Marchi hanno lasciato con l’amaro in bocca le favorite Cadimare (che comunque si è aggiudicato la medaglia di bronzo nella categoria femminile), Canaletto e Marola. «E 8 tagliato a metà diventa 3, come i Palii che custodiamo in cassaforte», proclama l’euforico residente Massimo Gianello. Lasciando da parte i numeri, l’86esima edizione è stata una sorta di Palio delle meraviglie: basti pensare al primo oro, per di più da record, dell’equipaggio “rosa” del Lerici (Chiara Lazzoni, Sara Pintus, Federica Marano, Sara Galletti e Francesco La Valle al timone), oppure al Gonfalone juniores che quest’anno si tinge di arancione grazie all’impresa dei marolini Gianni Carrara, Nicolas Vischio, Antonio Moscon e Diego Maddaluno, con Alessio Di Vittorio al timone. Ecco appunto, a fare la differenza in questa edizione 2011 del Palio sembrano essere stati proprio i timonieri: Francesco La Valle e Alessio Di Vittorio, entrambi figli d’arte. Il primo del re del Palio, Paolo, per ben 11 volte campione del Golfo, il secondo dell’ex vogatore Giovanni (che nell’82 nella veste anch’egli di timoniere condusse il Canaletto alla vittoria) e di mamma Barbara Pedretti che nel ’98 vinse il Palio femminile nelle fila del Marola. E se il vento domenica ha spazzato via quasi tutti i pronostici, nella memoria rimarranno quegli armi che ieri sera sono saliti sul gradino più alto del podio, ognuno per la sua categoria, ritagliandosi ciascuno una fetta di storia. Giungendo dal mare il Muggiano (con un vaporetto) e il Lerici (con il peschereccio “Imperatore” – non a caso – di La Valle) sono approdati in passeggiata Morin per raggiungere quella piattaforma delle premiazioni che venerdì sera era stata la location della riconsegna dei Gonfaloni. I marolini sono invece arrivati a destinazione a bordo di 5 spider cabriolet d’epoca. Una festa con la «f» maiuscola, come quella del Muggiano, allenato da Giorgio Lencioni, i cui sostenitori domenica a notte fonda si sono lanciati in un rumoroso carosello tra le borgate rivali. Sabato prossimo poi ancora festeggiamenti, come a Fossamastra, per le medaglie d’argento conquistate nei senior e negli junior. Laura Provitina

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Un vaporetto rossoblù illumina la Morin

UNO spettacolo da “Mille e una notte” con una serata luminosa coronata da una luna crescente che si prepara a diventare piena, ha salutato alla passeggiata Morin, quest’anno sede delle premiazioni del Palio del Golfo, gli atleti di tutte le borgate ed i borgatari arrivati sulla grande chiatta che il 10 giugno scorso, durante la Festa della Marina Militare, ha accolto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. I vincitori del’86° edizione del Palio del Golfo, i senior del Muggiano, sono arrivati via mare a bordo di un traghetto seguiti da un centinaio di supporter, tra lanci di bengala e fumogeni in una scenografia hollywoodiana. Sbarcati al pontile hanno raggiunto la chiatta in un rumoroso corteo festoso. Nel 2008, in occasione della precedente vittoria erano arrivati come eroi incoronati. Questa volta avevano solo un sobrio cappellino di paglia dorato per l’occasione, ma la felicità sprizzava dai sorrisi e dai pori della pelle. Con loro il presidente della borgata Massimo Gianello che domenica dopo la vittoria nella duplice veste anche di presidente del Comitato delle Borgate, aveva dovuto mostrare una soddisfazione contenuta. Gabriele Batoni, Luca Savi, Fabio Scantamburlo, Fausto Sassi, timoniere Francesca Marchi, alcuni di loro ormai noti anche in ambito nazionale per la partecipazione e il successo in competizioni federali, hanno portato la borgata marinara “Ringressi” del Muggiano sul tetto del Golfo tenendo fede al detto “chi vince al Muggiano (ultima prepalio) vince il Palio”. Batoni e Scantamburlo facevano parte dell’equipaggio del Muggiano anche nel 2008, quindi hanno bissato il successo anche con nuovi compagni di viaggio, ma non certo da poco visto che Fausto Sassi è a sua volta vincitore di quattro palii conquistati nel 1997 col Fezzano e nel 2001, 2005 e 2006 con il Marola. Oggi come nel 2008 capoborgata è Antonello Canonici cui si deve dare atto di saper portare i propri equipaggi nello stato di forma migliore: gran parte del merito della vittoria va anche a lui, oltre che all’allenatore Giorgio Lencioni. Ancora più bella e gioiosa la gioia di tutti i borgatari di Lerici, finalmente dopo tanti anni vera “borgata marinara”, tutti dipinti, subito dopo la vittoria alla Morin, coni segni di guerra, come gli indiani della nuova tribù rosso-verde che da questo 86° Palio del Golfo, il 17° per la compagine femminile, è nato. Artefici del primo successo assoluto lericino nella categoria e loro primo Palio personale: Chiara Lazzoni, Sara Pintus, Federica Marano e Sara Galletti, con timoniere il piccolo Francesco Lavalle. Ieri sera la partecipazione è stata molto più sobria, anche se sono arrivati anch’essi, con una quarantina di supporter, via mare con il traghetto “Imperatore”. Festa grande anche per il Marola del presidente Gianni Cargiolli che con la conquista del 48° Palio Junior raggiunge quota tre vittorie dopo quelle del 1975 e del 2005. I giovani campioncini, cresciuti nel vivaio del Crdd e poi ripartiti alla volta di casa, sono Gianni Carrara, Nicolas Vischio, Antonio Moscon e Diego Maddaluno, timonati da Alessio Di Vittorio, che riportano a Marola, nell’anno del 48° Palio Junior, il trofeo già conquistato nel 1975 e nel 2005. Sul palco delle premiazioni i tre sindaci: di Lerici, La Spezia e Portovenere Emanuele Fresco, Massimo Federici e Massimo Nardini, il prefetto Giuseppe Forlani, il sindaco della città gemellata di Bayreuth, il capo di Stato maggiore del Dipartimento Michele Cassotta, l’assessore al Progetto Palio Paolo Manfredini, Flavia Palmieri per Carispezia, il presidente della lega Canottaggio Uisp Maurizio Viaggi, il Comitato delle borgate al gran completo. A dirigere la premiazione Gianluca Tinfena che non ha fatto rimpiangere la voce storica del Palio Umberto Bordino. Per primi sono stati premiati i vincitori del Trofeo Carispezia con Crdd, Cadimare e Lerici ai primi tre posti nella categoria femminile, Fossamastra, Portovenere e Canaletto ai primi tre posti in quella junior, Marola, Canaletto e Muggiano ai primi tre posti in quella senior. Fiori dalla Uisp per tutte le 32 vogatrici che hanno partecipato alla 17° edizione del Palio di categoria. Medaglie d’argento della Uisp per tutti i venti timonieri che si sono avvicendati sui 31 armi in gara. Quadro ricordo del Palio al presidente del Cams-Circolo Auto Moto Storiche che ha organizzato la VI edizione della riedizione del Circuito motociclistico cittadino. Per concludere le premiazioni dei 31 armi in gara partendo dall’ultimo classificato per arrivare al primo e cominciando dalla categoria femminile. Per tutti cinque medaglie d’argento mentre ai tre primi sono andate cinque medaglie d’oro. Pierangelo CAITI

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FOSSAMASTRA E LERICI SORRIDONO: «IL FUTURO È NOSTRO»

LA GIOIA, la soddisfazione, la delusione mista all’orgoglio. Il Palio del golfo è soprattutto stati d’animo e sentimenti: quelli del Fossamastra, arrivato secondo nei Seniores e negli Juniores; del Lerici che ha vinto la gara femminile; del Marola che ha fatto centro nei giovani ma ha clamorosamente toppato l’appuntamento clou dell’anno. Cominciamo proprio dal Marola e dalla disamina del suo presidente, Gianni Cargiolli, che, smaltita la rabbia della Morin, il giorno dopo non manca di tirare le orecchie ai suoi. «C’è tanta amarezza, non tanto per la sconfitta quanto per il settimo posto che dimostra come i nostri vogatori abbiano mollato senza lottare fino in fondo». Per gli juniores, invece, soltanto complimenti. «Una grande e gradita sorpresa in una gara da definire semplicemente perfetta – continua Cargiolli – Sapevamo delle potenzialità dei nostri ragazzi ma non ci aspettavamo questo exploit». Tornando alle dolenti note, la disamina tecnica del dirigente marolino sull’edizione numero 86 del Palio parte da un presupposto «La nostra è stata una stagione indecifrabile come, del resto, quella delle altre big. Al Palio le borgate più titolate hanno steccato mentre sono venuti fuori i cosiddetti outsider. Fossamastra e Fezzano hanno disputato una grande gara e il loro è un segnale di rinnovamento da non sottovalutare per il futuro. Per quanto riguarda il Marola, teniamoci le cose belle e archiviamo le delusioni. Da domenica seria si voltato pagina». Chi parla di «gioia immensa» è il capoborgata del Lerici, Marco Greco, che ha allenato le ragazze vincitrici del Palio rosa. «Sono anni che lavoriamo sulle vogatrici e finalmente abbiamo raccolto – spiega – Colgo l’occasione per ringraziare lo staff tecnico composto, oltre che da me, da Matteo Arfanotti e Mario Casassa. Poi, ovviamente, c’è la grande riconoscenza nei confronti delle ragazze e del timoniere». Ma per il Lerici domenica c’è stato anche il terzo posto negli Juniores. «Un’altra grande soddisfazione – continua Greco – Ragazzi di sedici anni, con appena un anno di voga alle spalle, hanno messo in pratica gli insegnamenti dell’allenatore, Marco Venturini ». Per i seniores, invece, a sentire il capoborgata, ci sono stati problemi lavorativi che non hanno di fatto consentito loro allenamenti regolari. E di questo si è avuto conferma al Palio. «Nonostante le difficoltà, crediamo nel nostro allenatore, Paolo Lavalle, che ha promesso di centrare il colpo grosso nel giro di due-tre stagioni – conclude Greco – Lerici ormai è una realtà perché stanno arrivando i risultati. L’organizzazione societaria c’è, l’entusiasmo non manca. Credo che il nostro progetto andrà in porto». Seconda nei Seniores, seconda negli Juniores, dopo il Muggiano vincitore del Palio numero 86 , Fossamastra è stata la grande protagonista . «Dire che siamo felici è poco – confessa la capoborgata, Susanna Oddi – Meglio di così non potevamo fare e per noi è come aver vinto, tanto che domenica sera volevamo portare la barca a piedi in borgata insegno di giubilo. I nostri programmi futuri proseguono anche se il prossimo anno dovremo rifare di sana pianta l’equipaggio juniores che andrà fuoriquota. I nostri giovani passeranno nei senior e se la grande tradizione remiera di Fossamastra sarà riconfermata. Intanto, sabato prossimo abbiamo organizzato una grande festa con una tavolata lungo viale San Bartolomeo. I nostri vogatori e i nostri tifosi meritano questo e altro». AMERIGO LUALDI

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Il Palio del Golfo è del Muggiano

 “CUCÙ cucù, il Palio è rossoblù”. Lo cantavano i tifosi del Muggiano quando il Palio lo acchiapparono per la prima volta nella storia della gloriosa società Ringressi. Era il 1991, giusto vent’anni fa. E, ieri, lo staff dello storico patron Duilio Ruggieri ha fatto il tris. Sì, perché tra il primo e l’ultimo successo, il Muggiano ha trionfato anche tre anni fa, nell’edizione 2008. Un triplete in qualche modo annunciato ché l’armo guidato da Gabriele Batoni era tra i favoriti insieme al Marola, al Fezzano, al Canaletto. I soliti, tanto per gradire, con il Fossamastra nel ruolo di outsider. E, infatti, i biancocelesti sono arrivati secondi dopo aver dato del filo da torcere fino all’ultimo a Gabriele Batoni, Luca Savi, Fabio Scantamburlo, Fausto Sassi timonati da Francesca Marchi. Tutte vecchie volpi del remo che hanno praticamente dominato dall’inizio alla fine l’86^ edizione del Palio del golfo col tempo non trascendentale di 11’09’’98. Primi al giro di boa dei 500, sempre primi a 1.000 e ai 1.500. Praticamente un monologo che ha denotato una straripante forma fisica e una tenuta psicologica a prova di bomba. Dietro ai rossoblù, Fossamastra, Fezzano, Canaletto, Cadimare, Le Grazie, Marola, Lerici, Porto Venere, Crdd, Tellaro. Squalificata la Venere Azzurra per aver saltato una boa. Su una Morin al solito straripante di folla e di colori, Lerici tra le donne (con Francesco, figlio di “Mister Palio” Paolo Lavalle come timoniere) e Marola negli juniores hanno degnamente aperto la passerella finale, appannaggio del Muggiano. Nella lunga attesa, intervallata dal lancio dei parà di Comsubin, con un intrigante venticello di libeccio a sostituire l’appiccicosa sciroccata del primo pomeriggio, oltre ai cori e agli sfottò dei tifosi avversari, a vestire i panni di protagonista è stata ovviamente la tribuna riservata alle autorità. E al presidente dell’Autorità portuale (non al sindaco Federici) è toccato l’onore di leggere il testo della disfida remiera. In impeccabile tenuta da yachtman, con camicia candida sbottonata e giacca blu con bottoni dorati, Lorenzo Forcieri, inciampando per la verità su qualche doppia, ha chiamato le borgate alla gara con i remi. Nell’esclusivo parterre, i tre sindaci di Spezia, Lerici e Porto Venere; il presidente dell’Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo, e signora (o, se preferite, l’assessore regionale Raffaella Paita e marito); il presidente della Provincia, Marino Fiasella, il direttore di Carispezia, sponsor principe della manifestazione. Eppoi, una sfilza di assessori, consiglieri, rappresentanti delle istituzioni, guidati da prefetto e questore, militari, raccomandati e amici degli amici. Tanti posti ad eccezione di quelli riservati ai mezzi di comunicazione i cui rappresentanti sono stati costretti a d arrabattarsi come al solito. Evidentemente nell’efficiente(?) organizzazione del Comune continua a mancare la volontà di costituire uno spazio-stampa da cristiani. Tra bandiere sventolanti, fumogeni spacca polmoni e botti a sorpresa cinicamente mirati a far prendere degli scossoni agli astanti, l’ 86°Palio è scivolato come l’olio recitando il canovaccio dignitosamente illustrato dal tuttofare Maurizio Viaggi – oltreché presidente della Lega canottaggio della Uisp, è anche addetto alle pubbliche relazioni della Cna, consigliere comunale e segretario regionale del Psi – in veste di speaker ufficiale. Alle 19,30, come da copione, lo sparo dello starter per la gara principale della giornata, attesa per un anno intero dalle dodici borgate del golfo (ha disertato per protesta il San Terenzo). Una gara, come detto, senza storia. Il Muggiano ha subito dato l’impressione di controllare la situazione a piacimento. E pensare che nelle prepalio non aveva strabiliato, al contrario del Marola che ha fatto manbassa di vittorie. Ma, un paio d’ore prima dell’inizio, il presidentissimo, Gianni Cargiolli, pur confermando il suo grande ottimismo, ce lo aveva sussurrato in un orecchio: «Attenzione a Muggiano e Fossamastra». Detto fatto, Muggiano primo e Fossamastra secondo. Ma il buon Gianni non aveva preconizzato il deludentissimo settimo posto dei suoi. Murati vivi, sì, ma dal ciclone rossoblù e da quasi tutti gli altri . AMERIGO LUALDI

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Canti e slogan, il Golfo è rossoblù

LA MAGLIETTA celebrativa dell’ultimo palio vinto non è neppure stinta, né slabbrata. La indossa una tifosa del Muggiano e risale appena a tre anni fa quando Gabriele Batoni eccitava la folla rossoblù dalla passeggiata Morin, alzando al cielo lo stendardo più ambito del Golfo. Oggi quella maglietta sembra diventata demodé. Bisogna cambiare data e pure un paio di nomi. Non ci sono più gli eroi Pindaro e Da Pozzo, ma restano Gabriele Batoni e Fabio Scantamburlo, due vogatori che hanno bevuto l’acqua del Dorgia (si fa per dire),ma che con il Canaletto non hanno più nulla da dividere, né condividere. «Chi non salta è un canarino » gridano i muggianesi portando in trionfo la barca. Ma come, canta anche Batoni? «Beh, lo sfottò sportivo ci sta tutto – sorride il capovoga, che ha appena baciato lo stendardo – e poi da sette anni vogo per il Muggiano e questa borgata mi è entrata nel cuore ». Ma Batoni non è tipo da tenere rancore e far polemica. E anche nel momento del trionfo mantiene i toni bassi: «Ci prendiamo una vittoria che per troppe volte ci è sfuggita di mano in malo modo. Oggi siamo stati perfetti». Chi invece ha voglia di togliersi più di un sassolino dalla scarpa è Luca Savi, al suo primo trionfo in carriera. «I maligni sostenevano che al Palio me la facevo sotto e oggi ho vinto anche per i detrattori. Grazie a loro ho tirato fuori tutta la rabbia che avevo accumulato in questi ultimi due anni». Anche lui cresciuto altrove (Fezzano) e ha trovato fortuna lontano da casa. «Dedico la vittoria alla gente di Muggiano che ti fa sentire davvero importante » conclude Savi, mentre si allontana per sottoporsi al test dell’antidoping. Fausto Sassi è il veterano del gruppo con cinque allori in tasca e con tanta voglia di vincere ancora: «Adesso puntiamo dritti ai campionati italiano – promette Sassi – questo equipaggio ha i mezzi per vincere il titolo tricolore». Sassi racconta la splendida gara del Muggiano: «Siamo partiti fortissimi: irresistibili sul lungo e perfetti ai giri di boa». Eppure il Muggiano aveva vinto soltanto l’ultima pre palio. «Questa volta non siamo caduti nella trappola e ci siamo preparati ad hoc per la sfida più importante. Avevamo studiato gli avversari a tavolino e non abbiamo sbagliato». Poi la chiusa: «Dedico il successo a Matteo Marchetti, il giovane rimasto vittima in un incidente motociclistico ». I volti più belli di questa vittoria restano quelli della timoniera Francesca Marchi, 12 anni e il “bisononno” Duilio Ruggieri che di anni ne deve compiere 84. «Un’emozione indescrivibile – descrive il presidente onorario della Ringressi -. Dopo l’ultima prepalio avevo buone sensazioni e adesso vado a festeggiare con spaghetti al pesto, fritelle di baccalà e spumante a fiumi». Buon appetito, stasera si stravizia. PAOLO ARDITO

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Le regine della disfida timonate dall’erede dell’Imperatore

CHIARA Lazzoni, Sara Pintus, Federica Marano e Sara Galletti volano sulle onde che increspano il campo di gara, conquistano il Palio femminile e registrano il nuovo crono record della competizione in rosa. Le lancette dei cronometri si fermano dopo 5’59”58: un istante dopo la torcida lericina impazzisce per le quattro regine del Golfo . Ma un altro brivido attraversa la Morin: il piccolo Francesco Lavalle – figlio di Paolo il vogatore più vincente della storia del Palio – timonava l’armo lericino che ha “divorato” i mille metri quasi avesse un appuntamento con la vittoria. Quello stesso appuntamento che le ragazze del Crdd avevano prenotato vogando da stelle di prima grandezza per tutta la stagione superlativa. Ma questo è il Palio. Il capo borgata Marco Greco che con una costanza ed una dedizione eccezionali, fatta di tantissimo impegno ed entusiasmo personale, è riuscito a riaccostare al mare una borgata che sembrava interessarsi ad altro. Così è stato travolto dall’emozione e dalla gioia anche il sindaco di Lerici Emanuele Fresco per una vittoria non annunciata anche se erano in molti i lericini a crederci. Il Palio Femminile, tra le mani di Sara Pintus, ha preso così la strada di Lerici su un pullman dell’ Atc “riservato” che era stato noleggiato per portare alla Morin i borgatari dai colori rosso-verde. In ogni modo la giornata era iniziata benissimo con una “festa del mare” che si è presentata sin dall’inizio affollatissima come non mai negli ultimi anni, ricca dei colori sgargianti di almeno 30 mila spettatori, moltissimi, come ha ribadito lo speaker e presidente della lega Canottaggio Uisp Maurizio Viaggi. Altra piacevole sorpresa il risultato della gara junior con la bella vittoria del Marola, primo nel tempo di 5’32”59, che ha inflitto al favorito Fossamastra un distacco di tre secondo e mezzo, pari a quasi due imbarcazioni. Così Gianni Carrara, Nicolas Vischio, Antonio Moscon e Diego Maddaluno, timonati da Alessio Di Vittorio, riportano a Marola il Palio Junior che la borgata aveva conquistato nel 1975 e poi nel 2005 conquistando allora, con il tempo di 5’34”02, il record della gara, anche se questa volta non sono riusciti a superare il tempo record di 5’32”46, fatto registrare lo scorso anno dal Fossamastra. I giovani del Marola vanno in paradiso con una vittoria arrivata inattesa, ma non nel paese che – sotto sotto – sapeva di potere meritare il primo posto. PIERANGELO CAITI

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Muggiano fa il vuoto e vince il suo terzo Palio

GRANDE rivincita del Muggiano che con una poderosa gara di forza si è aggiudicato l’ 86° Palio del Golfo. I rossoblù erano tra i favoriti anche dell’edizione dell’anno precedente nella quale si classificarono al quarto posto schierando però un vogatore febbricitante. Quest’anno si sono rifatti alla grande conquistando meritamente un Palio nel quale hanno dominato partendo in testa e mantenendola con autorità per tutta la gara confermando il buon stato di forma dimostrato domenica scorsa vincendo l’ultima pre-Palio. Per la borgata rossoblù del presidente Massimo Gianello è la terza vittoria al Palio dopo quelle ottenute nel 1991 e nel 2008. Al termine grande euforia per i muggianesi che vedono protagonisti nell’equipaggio vincente Fausto Sassi al quinto successo al Palio (dopo quelli del 1997 con il Fezzano e del 2001-05-06 con il Marola), Gabriele Batoni e Fabio Scantamburlo al secondo (dopo quello del 2008 sempre con il Muggiano) e Luca Savi e Francesca Marchi al primo. Deludono le altre favorite il Canaletto giunto quarto, ma vincente in quattro occasioni in stagione, i detentori del Cadimare terminano quinti e il Marola addirittura settimo all’arrivo e pensare che aveva vinto ben cinque gare e il trofeo «Carispezia». Sono invece da applausi le prestazioni del Fossamastra e del Fezzano, sorprese della giornata, che conquistano un meritatissimo podio. Ottima l’organizzazione del Comune della Spezia e del comitato delle borgate sotto l’egida della Lega canottaggio Uisp. Proprio il presidente della Lega Uisp Maurizio Viaggi ha esordito come speaker del Palio in un’edizione che passerà alla storia per il numero impressionante di pubblico assiepato sulla passeggiata Morin. Inoltre anche quest’anno la gara è stata ripresa in diretta anche dal Tg3 liguria oltre che dalla storica emittente spezzina Tele Liguria Sud. Ecco l’ordine d’arrivo del Palio seniores (2000 metri). 1) Muggiano (Gabriele Batoni, Luca Savi, Fabio Scantamburlo, Fausto Sassi, timoniere Francesca Marchi) 11’09”98; 2) Fossamastra (GianMaria Marletti, Mattia Grieco, Mirko Bertini, Alberto Zignego, timoniere Mattia Dani) 11’14”17, 3) Fezzano (Alessio Nardini, Mattia Danubio, Matthias Renyer, Cristian Biagioni, timoniere Francesca Di Santo) 11’14”76, 4) Canaletto 11’14”90, 5) Cadimare 11’23”93, 6) Le Grazie 11’24”99, 7) Marola 11’26”11, 8) Lerici 11’29”63, 9) Portovenere 11’31”14, 10) Crdd 11’42”08, 11) Tellaro 11’46”36, squalificata la Venere Azzurra per aver saltato la boa ai 1500 metri. Unica nota triste è la mancata presenza del San Terenzo. Paolo Gaeta

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La festa con una tavolata per 250 persone

CHI semina raccoglie. Massimo Gianello, presidente del Comitato delle Borgate ma soprattutto del Muggiano, che oltre a vincere l’ 86° Palio del Golfo ha anche sorpreso nelle acque della Morin, ha le idee chiare: «E’ stata una gara difficile – ha sottolineato poco dopo l’ufficialità della vittoria – ma i ragazzi sono stati meravigliosi. Avevamo la sorte contro, l’anno scorso siamo arrivati secondi ma quest’anno ci siamo riscattati salendo con entusiasmo sul gradino più alto del podio». Si aspettava questo trionfo? «Ci speravamo, anche se sapevamo che concorrevamo per il podio. Abbiamo lottato contro tutto e contro tutti e ora questo Gonfalone è nostro». E tra i cori dei tifosi, magari rivolti alle altre borgate («Chi non salta un canarino eh», e molti altri), l’entusiasmo iniziale dei borgatari e della dirigenza che si é tuffata in mare per abbracciare gli eroi 2011, ha aperto la strada dei festeggiamenti. Ieri sera infatti la prima festa “improvvisata” in casa Muggiano, con una cena che ha raccolto oltre 250 persone. Per quella ufficiale si dovrà attendere alcuni giorni, necessari per un’organizzazione sopra le righe. E così l’edizione 2011 ha chiuso i battenti, stringendo a se come da tradizione centinaia di spezzini e tingendo di rossoblù il cielo sopra la Morin. Laura Provitina

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E’ Palio, ora parlano i remi

LA parola passa ai remi: oggi si corre il Palio numero 86. Il folklore cede il passo al cuore, ai nervi, alle braccia. Oggi contano la forze e il vigore ei vogatori che si sfideranno nello specchio d’acqua davanti alla Morin. Ieri – a caricare l’ambiente – la liturgia delle pesa e della stazzatura delle barche che oggi saranno alle sagole. Il penultimo atto del programma. Prima, ieri sera, la cena delle borgate. Un convivio non propriamente in “famiglia”. «Se ogni tavolo è staccato dall’altro una ragione c’è. Vuol dire che siamo rivali e che prima della sfida vogliamo stare tra di noi », dicono tanti borgatari. E’ il riposo del guerriero. Ma alla cena delle borgate serpeggia il mugugno. Il Tellaro ha dato forfait. Anche il San Terenzo è rimasto a casa. La borgata non correrà il Palio dopo avere subìto il disco rosso ad imbarcare sull’armo in zona Cesarini di due vogatori. Al tavolo con i supporter del Portovenere c’è anche il sindaco Massimo Nardini. «Cercheremo di fare il meglio con tutte le imbarcazioni. E’ un’annata di transizione. Vedo bene il Portovenere negli junior, il Fezzano nei senior e Le Grazie che sono comunque la nostra “cantera”. La borgata mette in mare tanti ragazzi: non tutti a remi,molti a vela. In bocca al lupo a tutti». I giudici di gara tirano il fiato. Domani (oggi per chi legge; ndr) è un altro giorno, ma sarà Palio: l’attesa sta per finire . Emiliano Aloisini, è addetto al campo di gara. «Ci vuole precisione. Il palio è una gara molto delicata e bisogna essere precisi al millimetro qui c’è gente che se ne occupa da vent’anni», osserva. Chi vincerà? Al tavolo del Marola non hanno dubbi. «Noi», tuona Giorgio Bartoli, capo borgata. E c’è chi viene anche da fuori. Massimiliano Maino e Lucia Pessina sono di Milano. «Ci appassiona così tanto che ogni anno non manchiamo mai», osservano. Etta e Marisa sono del Muggiano. Riti? «Nessuno ma siamo deluse dalla sfilata che ci è parsa sotto tono». Il Cadimare (la più titolata) si sente pronto. «Siamo l’ Inter del Palio – dice una borgatara – e siamo sempre i più forti». I commensali, visto il risultato di Pechino, incrociano le dita e qualche mano finisce, furtiva, sotto il tavolo. Andrea Tarabella, capo borgata, si unisce. «Ci prepariamo senza sosta. La sfilata decisa in inverno sapevamo che cosa si poteva ottenere la parte folklorista ha un valore impagabile bisogna recuperare il passato ». Luciano Ballo della Lega Canottaggio dà il suo pronostico. «Muggiano, Cadimare, Marola e Canaletto. Lerici e Fossamastra outsider». Marco Greco capo borgata del Lerici dice: «Riti? Tutto nelle braccia dei vogatori e nella nostra barca c’è un pezzo di storia e futuro del palio. Abbiamo timoniere Francesco La Valle figlio di Paolo il più titolato di sempre». Entusiasmo alle stelle anche al Canaletto. «Siamo i migliori e non temiamo nessuno», urlano dal tavolo con il capo borgata Gianni Casali. Suscita entusiasmo la sfilata di auto e moto d’epoca. Signore delle due e delle quattro ruote più i sidecar dallo stile retrò che hanno fatto incetta di scatti e flash. Anche il loro tavolo alla cena era vuoto. Ma solo perché hanno cenato prima degli altri. Dovevano mettersi al volante e ridare un po’ di slancio. Ce l’hanno fatta. Marco TORACCA

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Sfila la storia, borgate in panchina

TANTI, come sempre, ma spaesati e silenziosi. Gli spezzini hanno affollato Corso Cavour e via Chiodo per assistere alla sfilata che tradizionalmente apre il week-end della Festa del mare ma la nuova formula, con l’esclusione dei carri allegorici seguiti dal popolo delle borgate, non ha suscitato travolgenti entusiasmi. La novità della storia in pillole – sei episodi – quadri per riassumere l’epopea dell’unità d’Italia – non ha convinto: pretenziosa e pedante. Eleganti, sontuosi gli abiti disegnati dagli studenti del Domenico Chiodo. Simpaticamente compassati i figuranti. Bravi, meritevoli di applausi, che se sono mancati non è certo per demerito di un generoso mettersi in gioco. Ma il Palio è pane fatto in casa, è profumo di comunità, senso comune: ciò non lo rende immune da difetti, ma trasformarlo in un format per uno dei tanti  story channel è parso agli spezzini eccessivo. Da qui la freddezza.  Le prime a presentarsi in via Chiodo – intorno alle 21 – sono una sessantina di rombanti moto e sidecar d’epoca. Stupende: peccato sfilino con velocità stupefacente a dispetto dell’anzianità di servizio. E’ un “vidiri e svidiri” per dirla con Montalbano.Lascia l’amaro in bocca. Arriva, alle 21e15, la banda della Marina Militare che transita con passo marziale. Dovrà poi fermarsi per venti minuti in mezzo al corso per attendere il corteo. Alle 21e30 scatta un applauso: è riservato ai tredici ragazzini che reggono il gonfalone del Palio con i simboli delle tredici borgate (al netto della rinuncia del San Terenzo a presentare il proprio armo) che si contenderanno il trofeo. Dieci minuti dopo si presenta sul proscenio del salotto liberty della città il corteo storico. Ad aprirlo sono il preside del Domenico Chiodo, Generoso Cardinale e l’assessore al Palio, Paolo Manfredini.Il primo interpreta il provveditore agli Studi , il secondo il sindaco della Spezia degli anni ruggenti dell’Unità nazionale.  La contessa di Castiglione nel fiore degli anni è magnificamente impersonata da Sara Simonini, insegnante; Sharon Bini – studentessa del Chiodo – ha invece la parte di Virginia Oldoini, la giovane affascinante e còlta futura contessa. Re Vittorio Emanuele II era Francesco, un borgataro che ha preferito conservare l’anonimato. La regina è Giorgia, figlia di un’insegnante. Protagonista di spicco anche Paolo Moisé che ha dato vita a Giuseppe Garibaldi con tanto di gamba offesa dalla “fucilata d’inferno” in Aspromonte. In coda, un’ora dopo, sono arrivate in via Chiodo le barche , le bandiere, i dirigenti, gli equipaggi delle borgate marinare del Golfo della Spezia .  La città – che ha atteso il loro passaggio – ha applaudito, a dispetto della sobrietà imposta dal nuovo protocollo. Oggi la storia cede il passo alla cronaca del remo. Alle 15,30 in piazza Cavour ci sarà la pesa delle imbarcazioni. Alle 20,30 la cena delle borgate con una tavolata imbandita lungo l’intero Corso Cavour. Alle 21,30 in via Chiodo prende il via la VI edizione de “La Spezia in sidecar”, rievocazione del circuito motociclistico cittadino 1924 -1954. In piazza Cavour dalle 21 concerto della band spezzina “Eit” costituita da cinque musicisti, provenienti da differenti culture musicali ed esperienze artistiche: Simone Rossi , Gabriele Grassi, Alessio Iardella, Matteo Nerbi, Gianluca Prezzemoli. (HACOLLABORATOPIERANGELOCAITI) FABIO AZZOLINI

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