2008

Scintille al Palio del Golfo tra Lavalle e il Muggiano

Il capovoga canarino: «Siete sconosciuti». La replica: «Non vincete più» SOTTO la denominazione di “rivalità per sponda” (sottinteso del Golfo) si potrebbero etichettare le polemiche, a dire il vero non pesanti come talvolta nel passato, che hanno sottolineato le ultime giornate di attesa prima della disputa del Palio, a partire dall’ultima prepalio di domenica scorsa. Dispute verbali, quindi, mai andate al di là dell’invettiva di un momento di rabbia, che hanno coinvolto da una parte Canaletto e Muggiano, dall’altra Cadimare e Fezzano, guarda caso i quattro armi favoriti per la conquista dell’ 83° Palio del Golfo. Se la “ruggine” tra Cadimare e Fezzano risale all’inizio della stagione, quando i tifosi di Cadimare non hanno lesinato cori ingiuriosi all’indirizzo del capovoga del Fezzano reo di aver lasciato la loro borgata dopo una stagione vittoriosa per approdare all’armo dei vicini “verdi”, le rivalità scoppiate improvvise tra Muggiano e Canaletto testimoniano una animosità nata dall’avvicinarsi del momento della verità tra due dei più accreditati favoriti. Per lo stesso motivo esiste una rivalità incrociata tra Muggiano e Fezzano, alimentata in questo caso quasi esclusivamente dal Muggiano mentre il Fezzano si è limitato a lanciare strali alla giuria per penalizzazioni ritenute ingiustificate. Ma veniamo alla polemica scoppiata domenica. «Paolo Lavalle, capovoga del Canaletto, quando ha visto che stavamo andando più forte e dopo aver rotto lo scalmo che avrebbe penalizzato il suo equipaggio, ha cominciato a ingiuriarci e non ha mancato pesanti commenti sui nostri vogatori definiti “degli sconosciuti” e insinuazioni sulla regolarità della barca – dichiara Antonello Canonici capoborgata del Muggiano – nei giorni successivi è entrato nella polemica anche il presidente del Canaletto Paolo Dini ribadendogli stessi concetti e dimenticando i titoli dei nostri vogatori, Paolo Da Pozzo già campione italiano di gozzo nazionale nel 1997 infatti ha vinto proprio con Lavalle due palii e poi un terzo col Fezzano, Pindaro ha vinto due palii juniores con Fossamastra e Fezzano, Batoni e Scantamburlo hanno vinto anche loro due palii juniores proprio con il Canaletto, forse da questo derivano “i bruciori” di Dini e della sua borgata. Dire quindi che il nostro sia un equipaggio scadente è pura pretattica cagionata da una gran paura di perdere. Non nascondiamo certo le glorie passate del Canaletto,ma è una realtà che da anni non fa buoni risultati e gli brucia mentre da 15 anni l’armo del Muggiano, pur non vincendo, non è mai arrivato oltre il quarto posto».Minimizza sulle polemiche della vigilia il presidente del Muggiano Duilio Ruggieri. «Noi non abbiamo nulla con nessuno, è normale che alla vigilia del Palio ci sia elettricità nell’aria tra i favoriti: sarà una bellissima gara e chi sbaglierà meno vincerà infatti ci sono almeno quattro armi in grado di fare risultato. L’unica rivalità è sul mare, lì si vince, le polemiche non servono a nulla e noi siamo sereni e tranquilli». «E’ palio, bisogna un po’ stuzzicare gli avversari come l’hanno sempre fatto negli anni passati nei miei riguardi – spiega Paolo Lavalle – non ce l’ho assolutamente con Da Pozzo che stimo come uomo e come atleta, il mio scatto di domenica scorsa è partito da un momento di stizza per quel malaugurato incidente,ma è tutto passato. Ora il Canaletto pensa solo alla sfida di domani, una ara secca. Il Canaletto ci sarà: chi sta meglio mentalmente e fisicamente si porta a casa il Palio». Lavalle ricorda anche che il suo è un equipaggio molto composito,accanto a lui con un palio junior e 10 palio senior vinti c’è un giovane nato l’anno dopo la sua prima vittoria, nel 1985, ma non per questo meno competitivo. Paolo Lavalle iniziava a vincere il Palio senior nel 1988 (a fianco allora con un’altra icona del Palio: Stefano Rocchetta) proprio con il Canaletto e bissando il successo nel 1990 e nel 1996 con quella borgata ed è tornato “a casa” dopo i successi del 1992 con il Crdd e l’indimenticabile stagione del Marola con le vittorie nel 2000, 2001, 2002, 2003, 2005,2006. «Da 20 anni sono protagonista con 10 successi – aggiunge Lavalle – nonostante infortuni e strappi non ho mai mollato, un po’ di polemica non guasta». E con quel curriculum, sembra sottintendere, ha tutto il diritto di farla. Non è la prima volta poi degli attacchi alle barche: fanno parte della normale guerra verbale che precede il Palio. Negli anni passati, quando il Marola non aveva rivali, anche la sua barca era accusata di chissà quali “trucchi” per migliorarne la galleggiabilità anche se poi regolarmente le operazioni di stazzatura e punzonatura effettuate al vigilia del Palio non facevano riscontrare alcuna irregolarità. Dicevamo degli altri protagonisti. Il Fezzano si presenta in eccezionali condizioni di forma pronto a ripetere l’exploit del 2004 quando si impose sul favorito Marola, ed allora come oggi capovoga è Gambirasio. Sarà invece “notte bianca” a Marola per una festa di borgata della vigilia che non manca mai e il sogno della “Regina del Palio” resta intatto. PIERANGELO CAITI

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Venere Azzurra punta sul rosa con l’arrivo di Tania Marone

DOPO il rilancio societario e agonistico dello scorso anno, con la borgata gestita da un gruppo giovane e pieno di voglia di fare, intenzionato a rimettere in auge le attività marinare, la borgata della Venere Azzurra ha preparato la stagione costituendo per tempo gli equipaggi anche se è stato giocoforza rinnovare il 75% dell’equipaggio senior tenendo di quello dello scorso anno solo Marco Venturini ed Jacopo Dani come riserva ai quali si sono aggiunti Francesco Paoloni, Christian Biagioni e specialmente il capovoga Matthias Reynier, già in passato alla borgata e considerato un importante “recupero”. « L’equipaggio maggiore si sta comportando dignitosamente anche se ha dovuto superare non pochi problemi – sottolinea il presidente Mirco Gianfaldoni – poi un poco alla volta ha preso morale con i primi risultati e ora punta a un piazzamento onorevole al Palio. I giovani invece hanno cominciato tardi ad allenarsi perchè l’equipaggio è cambiato per metà. A Cecchettini e Giacopello abbiamo affiancato Ferrari e Borrini che hanno sostituito Zangani e Celavro. Le ragazze sono quelle che ci stanno regalando le maggiori soddisfazioni, sono certo che al  Palio, una gara unica dove tutto può accadere, sapranno conquistarsi un buon piazzamento. L’equipaggio femminile è per tre quarti quello degli ultimi due anni: al posto di Giorgia Peroncini è arrivata dal Canaletto Tania Morone». Lo scorso anno la borgata marinara si era scissa dal circolo Arci di cui era espressione e pur restandone nell’ambito opera ormai da due anni come entità autonoma. L’obiettivo, che era quello della costituzione di tutti e tre gli armi è stato ancora raggiunto e così la ricostruzione dell’immagine della borgata, che negli anni precedenti aveva avuto molti problemi, è ormai cosa fatta. «Siamo riusciti anche a realizzare una palestra prendendo in gestione da amici un fondo – conclude Gianfaldoni  – mancano ancora gli spazi amare per le barche ma non disperiamo che con l’aiuto del Comune di Lerici un poco alla volta anche questo problema venga risolto». Presidente onorario Giuseppe Caminoldi, presidente Mirco Gianfaldoni, capoborgata Riccardo Bruni, allenatori Francesco Cecchettini e Marco Chella Equipaggi. Senior: Matthias Reynier, Marco Venturini, Francesco Paoloni, Christian Biagioni, (riserva Jacopo Dani), timoniere Giorgio Rho. Junior: Matteo Cecchettini, Francesco Giacopello, Pietro Ferrari, Jacopo Borrini, timoniere Mattia Dani. Femminile: Virginia Cattoi, Erika Albani, Tania Morone, Chiara Celada, timoniere Alice Pata.

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Sfilata per trentamila

Il corteo delle borgate seduce gli spezzini. Stasera la notte bianca con 60 artisti SFILA il popolo delle borgate marinare, sfilano precedute da una lunga teoria di auto e sidecar d’epoca le barche che domani si daranno battaglia per conquistare il Palio del Golfo e la città tracima lungo le vie percorse dai carri allegorici:  trentamila gli spezzini che hanno seguito la manifestazione che ha aperto i “giochi” dell’83esima disfida remiera. Per la prima volta, tra le borgate anche le coloratissime rappresentanze delle comunità dei migranti: dai giovani atleti della rappresentativa di baseball dominicana agli albanesi in costume tradizionale. Uno striscione sui 60 anni della  costituzione ha preceduto il corteo delle borgate che ha marciato al ritmo delle bande musicali, quella della Marina militare ha preceduto le bandiere bianconere di Cadimare, detentrice del Palio che ha presentato una scenografia auto celebrativa: “Cadimare la regina del Palio”, con i ragazzi della borgata impegnati a sfilare lanciando la barca in aria per 24 volte, numero magico dei trofei conquistati dall’armo numero quattro. Subito dopo il Muggiano che ha ispirato il proprio corteo al tema della fatica e del lavoro necessario per trionfare sulla Morin. Applausi a scena aperta per i borgatari di Marola che hanno sviluppato il tema “Gli Dei ci guardano ancora”: simpatica rievocazione dei passati, ma recenti, successi dell’armo arancio granata. Zeus e Bacco sono stati generosi anche con il pubblico al quale hanno offerto libagioni. Lo sport e i giovani, un ricordo delle vecchie sezioni sportive del Dopolavoro dell’Arsenale, ha caratterizzato la sfilata del Crdd che ha portato in corteo decine di figuranti che hanno sfidato l’afa della sera di mezza estate indossando inappuntabili vestiti d’epoca. Riflettori e occhi puntati sulla “Venere” rinascimentale, la giovanissima Simonetta Cattaneo, protagonista della sfilata del Fezzano cui facevano corona i borgatari che hanno riproposto antichi mestieri ed una bella osteria del Quattrocento. Per Fossamastra il tema della sfilata storica è stato “La storia delle barche nell’antichità”, sviluppato con modelli di imbarcazioni perfettamente ricostruiti: zattera, barca di papiro, tronco scavato, barca lacuale, gondola, motoscafo Riva e canoa indiana. San Terenzo ha interpretato in quattro scene il tema “L’ulivo una coltura ed una cultura antichi”, un omaggio alla tipica pianta mediterranea delle nostre colline, raffigurata con un plastico del borgo e degli uliveti sovrastanti, la raccolta, la frangitura ed il prodotto finale, il tutto con decine di figuranti in costume. Le Grazie ha dedicato la sua sfilata alle vele latine portando su dei rimorchi due “signore del mare ”: il “Barmaleo” del 1948 ed il  Rossocolore” del 1970. Per la Venere Azzurra un fatto di cronaca degli anni ’60 con lo spiaggiamento alla Venere Azzurra di un’orca ed il tentativo, poi abortito, di recuperarla con un peschereccio. Il cetaceo venne infine fatto a pezzi e solo in quel modo recuperato. Per il Tellaro solo dirigenti e barca da palio, come era stato annunciato. Ricordo delle “Vele latine” anche per Lerici in omaggio alla tappa lericina del circuito internazionale delle vele latine con la dimostrazione del diverso impiego di quelle imbarcazione in una ampia carrellata. La rievocazione storica del Portovenere era dedicata all’isola Palmaria con tre scene: la fortezza del mare, le scoperte di Giovanni Capellini e le cave del Pozzale. Perfetta la raffigurazione di queste ultime con un blocco di granito ed i cavi per il taglio e attorno armigeri,prigionieri, cavernicoli e cavatori. Ultimo il Canaletto con “Le stagioni e la borgata” una rassegna delle attività stagionali per preparare il nuovo Palio. Particolarmente bella l’ultima scena con la rappresentazione delle “Frecce Tricolori” ed il carro con le mani che sollevano la barca in segno di vittoria mentre viene ritirato dalle mani del sindaco l’agognato Palio. Questo pomeriggio dalle ore 18 alla banchina Revel i pescatori spezzini allestiranno una friggitoria e contano di servire gratuitamente, in cambio di una offerta per il Comitato Assistenza Malati oltre due tonnellate di pesce fresco. La sera alle 20 la “cena delle borgate” con una tavolata lungo l’intero Corso Cavour. Finito il dolce, partirà la “notte del Palio”, evento di chiusura del Popeye Festival che impegnerà su cinque palchi circa 60 musicisti. La Monday big band sarà sulla passeggiata Morin, gli allievi del Conservatorio si esibiranno in piazza del Bastione, la Kokani Orchestra in piazza Mentana, la Sprugolean Jazz Band in piazza Garibaldi, la Med in May in piazza Cavour. I musei resteranno aperti.

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Muggiano vola sul Palio

Cadimare, Fezzano e Canaletto cedono solo allo sprint. In ventimila sulla Morin QUESTA volta ce l’ha fatta, vivaddio. L’anno scorso dovette masticare amaro e chiudere al secondo posto dopo aver ceduto di pochi centimetri al serravoga del Cadimare ma, all’83° Palio del Golfo, il Muggiano ha centrato il bingo. E che bingo ! Diciassette anni dopo l’unico alloro nei seniores alla Morin, conquistato nel 1991 dall’attuale allenatore e allora capovoga, Roberto Mancini, i rossoblù del Ringressi hanno coronato l’intera stagione alla stregua dei grandi armi: il Palio dopo il trofeo provinciale Cassa di Risparmio, classifica a punti delle prepalio. Gabriele Batoni, Davide Pindaro, Fabio Scantamburlo, Paolo Da Pozzo, timonati da Francesca Lavagnini, hanno vinto grazie agli ultimi 500 metri, coperti in maniera perfetta, e a un serravoga forsennato.  Ma non hanno dominato perché, di fronte, avevano avversari fortissimi e motivati, prima tra tutti il Fezzano, il Cadimare e lo stesso Canaletto, finito al quarto posto. E’ stato un Palio strenuamente combattuto come non se ne vedevano da anni, gli ultimi caratterizzati dallo strapotere del Marola e dalle gemme di Fezzano e Cadimare. Ai giri di boa è stata dura stabilire con certezza l’armo che è passato per primo. Ai 500 metri ha girato un grande Fezzano, seguito da Cadimare e e Muggiano; ai mille è entrato in boa per primo il Fezzano ma,all’uscita, il Muggiano lo aveva appaiato. Ed è a questo punto che è cominciata la parte di gara decisiva per i rossoblù, bravi a tenere il passo degli  avversari e superbi nel giocarsi il tutto per tutto negli entusiasmanti 500metri finali che resteranno nella storia della manifestazione remiera. Nell’ordine, come detto, dietro agli 11’03”57 del Muggiano, Fezzano (11’17”03), Cadimare (11’17”80) e Canaletto (11’18”91), poi tutti gli altri: Lerici, Crdd, Marola, San Terenzo, Venere azzurra, Le Grazie, Fossamastra, Porto Venere e Tellaro. Per il Muggiano, secondo Palio senior della sua storia, giusto per festeggiare l’ottantesimo compleanno del suo presidente storico, Duilio Ruggieri, e per far battere un record tutto particolare all’allenatore, Roberto Mancini, l’unico, negli annali del Palio ad aver vinto come  timoniere negli juniores nel 1983, come vogatore nel 1991 nei seniores e ieri come allenatore. Un vittoria, epilogo di una stagione da protagonisti, che la borgata ha inteso dedicare al compianto Alberto Mancini, allenatore federale di canottaggio, cognato di Ruggieri e papà di Roberto, scomparso qualche anno fa e fautore della vittoria del 1991.Allafine, tutti in acqua a festeggiare i vogatori, tra cui il presidente del Comitato delle borgate, Massimo Gianello, muggianese verace. Ma il Palio numero 83 ha  registrato altre due performances degne di nota, quella del Cadimare negli juniores e del Crdd, ormai abbonato alla vittoria nella categoria femminile. I giovani del Cadimare,  sorretti da un tifo indiavolato, hanno battuto al fotofinish un  irriducibile Fezzano che, peraltro, ha annunciato la presentazione di un ricorso alla giuria. Al termine della gara, infatti, i tifosi cadamoti, tuffatisi in mare per festeggiare, hanno capovolto la barca quasi affondandola e i fezzanesi reclamano l’applicazione del regolamento che, in questi casi, prevede la squalifica degli “affondatori”. Dietro al Cadimare (5’ 47’’92) hanno tagliato il traguardo dei mille metri,Fezzano(5’48”54), Le Grazie (5’49” 13), Canaletto, Crdd, Porto Venere, Venere Azzurra,  Fossamastra, Marola, San Terenzo, Tellaro, Lerici, Muggiano. Nella categoria femminile, primo il Crdd in 6’07”57, seguito da Lerici (6’11”47),Cadimare (6’14”.39),Marola, Le Grazie, Muggiano, Venere Azzurra,Tellaro.

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Palio, conto alla rovescia:stasera sfilano le borgate

Partenza da piazza Brin.Molti negozi hanno preparato addobbi a tema LE BORGATE del Palio sfilano, questa sera alle 21. E l’evento si annuncia di eccezionale valore storico ed estetico, tanto che molti negozi hanno predisposto specifici addobbi. L’ordine di sfilata la partenza per tradizione è da piazza Brin è quello del piazzamento dello scorso anno, quindi aprirà la sfilata il Cadimare in una fantasmagoria auto celebrativa sul tema: “Cadimare la regina del Palio” con una scenografia spettacolare alla Cecil De Mille, con la “regina” collocata su un carro e seguita dal suo popolo festante in un tripudio di colori e di musiche. Il tema scelto dal Canaletto è quello delle “stagioni della borgata” in quattro quadri storici. L’obiettivo è la ricerca della migliore scenografia per una sfilata di altissimo livello, sperando nel settimo successo consecutivo. Per il Crdd quest’anno il tema è l’attività sportiva del Circolo, dalle vecchie sezioni del Crdm alle Olimpiadi, nel nome dello sport coi giovani e con la presenza di un carro grande, di uno piccolo e di una sessantina di figuranti. Il Fezzano ha scelto un tema squisitamente di casa, in una ricostruzione della “Venere del Botticelli” che era una splendida ragazza dai capelli rossi del Fezzano: Simonetta Cattaneo. L’immortale opera, datata 1485 e realizzata per Lorenzo di Pierfrancesco de’Medici è un inno alla borgata della quale sottolinea anche la linea di costa. Accanto alla nuova Simonetta, alla conchiglia, al paesaggio, vi sarà anche l’ingrandimento della moneta da 10 cent che la ricorda ed attorno 120 figuranti. Per Fossamastra la sfilata storica avrà come tema “La storia delle barche nell’antichità” con modelli perfettamente ricostruiti con materiale leggero:zattera, barca di papiro ,tronco scavato, barca lacuale, gondola e canoa indiana. I costumi come sempre sono realizzati da Susanna, Vanda, Marisa e pochi altri degli “Amatori del mare”. La borgata delle Grazie ha preparato con estrema cura la sfilata storica che sarà dedicata quest’anno alle vele latine in quanto ormai Le Grazie universalmente riconosciuto come “il borgo delle vele latine”. Anche per Lerici la sfilata sarà impostata sul tema “le vele latine” in ricordo della tappa lericina del circuito internazionale. Come sempre la coreografia vedrà il coinvolgimento dei ragazzi dell’ Azione Cattolica della Parrocchia di San Francesco e delle elementari, preparati dai loro genitori e, come di consueto, dalle sorelle Olga e Silvia Tartarini, da Elena Morganti e Gianluca De Biasi. Grande spazio viene dedicato anche dal Marola alla cura della sfilata storica, che la borgata ha già vinto due volte nel 1997 e nel 1998, ed ha sviluppato il tema “Gli Dei ci guardano ancora”, in una rievocazione mitologica evocativa dei passati successi, coordinata da Sergio Faticcioni e Giuseppe Signorini. Il Muggiano ha preparato una sfilata che avrà come tema “la Vittoria del Palio”, in una rievocazione bene augurale carica di autoironia. Interessante la rievocazione storica del Portovenere, vincitore in passato 5 volte, preparata sotto la guida di Barbara Pazzi e Michele Bosco, dedicata all’isola Palmaria con tre scene: la fortezza del mare, le scoperte di Giovanni Capellini e le cave del Pozzale ed un contorno di armigeri, prigionieri, cavernicoli e cavatori. Per il San Terenzo la sfilata ha come tema “L’ulivo una coltura ed una cultura antichi”, un omaggio alla tipica pianta raffigurata in una serie di quadri dalla coltivazione, alla raccolta, alla frangitura, con decine di figuranti in costume. Poco più che simbolica la partecipazione del Tellaro con barca, atleti, dirigenti e colori sociali. La Venere Azzurraavrà una sfilata, curata da Cristina Pagni e Malita Bianchini, che rievocherà l’arenamento di un’orca, un anotizia di cronaca degli anni ’60 che vide il cetaceo spiaggiato alla Venere Azzurra. A fare da contorno molti figuranti con abiti d’epoca, in una raffigurazione goliardica con due scolaresche di “ripetenti”.

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I fantastici quattro del Palio pronti per la grande sfida

Muggiano, Fezzano, Cadimare e Canaletto sono i favoriti alla vittoria ULTIMI intensi allenamenti per i 34 equipaggi delle 13 borgate che domenica alla passeggiata Morin daranno vita all’eccezionale spettacolo della disputa della 83a edizione del Palio del Golfo. La disfida remiera preparata tra terra e mare per 11mesi si brucia tutta nei 6 e negli 11minuti di una gara a seconda che si tratti di equipaggi femminili e juniores o seniores. Se infatti per i primi la distanza da percorrere è di soli mille metri con un giro di boa, per gli equipaggi maggiori occorre percorrere duemila metri e tre giri di boa in un tifo da stadio perfettamente percepito dai vogatori che si impegnano allo spasimo in quello che è per tutti il “momento della verità”, in quello spettacolo “più bello del mondo” di cui l’esibizione delle “Frecce Tricolori” è stato l’adeguata premessa ed il giusto richiamo. Anche se i Palii femminile e juniores figurano a giusta ragione nell’albo d’oro delle borgate nessuno si nasconde che sono visti come vittorie di seconda categoria, infatti il Palio del Golfo è uno solo, è quello senior ed a quello ogni borgata si riferisce quando parla di Palio . Già archiviato il risultato del “Trofeo Carispe” legato al campionato provinciale di voga a sedile fisso Uisp 2008, che solo per un infortunio del Canaletto nell’ultima gara è andato al Muggiano (sino ad allora terzo in classifica), quest’ultimo armo è favorito per la conquista del Palio dopo aver vinto le tre ultime prepalio e aver dimostrato, come ha sempre sostenuto il suo capoborgata Antonello Canonici, di avere impostato tutta la preparazione stagionale per arrivare alla giornata del Palio nel massimo della forma. Stesso discorso anche da parte di Massimo Tortorelli, capoborgata del Fezzano, con un equipaggio favorito almeno sulla carta sin da inizio stagione, e gli ultimi risultati gli danno ragione. Ma questi due armi si devono guardare da un Cadimare che, partito in quarta ha avuto un calo progressivo di forma ma ecco all’orizzonte il “Quinto Remo” e l’entusiasmo travolgente e trascinante degli ultras della borgata, i magnifici “Squatters 99” che potrebbero essere determinanti per infondere nell’equipaggio bianconero la forza necessaria a ripetere l’impresa dello scorso anno quando i “cadamoti” vinsero sì per pochi centimetri, ma dopo aver “preso un polpo” a poche centinaia di metri dall’arrivo quando conducevano per due barche, come non si stanca mai di ricordare il capoborgata Giorgio Gilli. Del resto l’impegno di tutti è stato enorme e la borgata vuole ringraziare particolarmente per  il loro impegno Andrea Tarabella e Luca Bandini a cui si deve molto dei successi degli armi “cadamoti”. Resta anche l’incognita Canaletto con il suo equipaggio in assoluto più titolato, quello che alla Morin potrebbe essere il quarto incomodo, visti i risultati ottenuti e che nell’ultima prepalio per colmo di sfortuna ha rotto uno scalmo e si è giocato la vittoria nel campionato provinciale. Nel settore femminile netto il dominio del Crdd, il cui equipaggio ha vinto 8 delle 9 gare disputate, e quindi quasi certa per loro la vittoria anche se Venere Azzurra, Lerici (vincitore del Campionato provinciale di categoria), Marola e Cadimare daranno battaglia sino in fondo. Molto aperta la sfida trai giovani che sino a poche domeniche fa vedeva il dominio incontrastato del Cadimare, vincitore di 7 gare e del titolo provinciale, poi un calo di forma o una crescita degli armi rivali: Fezzano, Le Grazie, Canaletto. Ecco le classifiche del Trofeo Carispe. Senior: Muggiano 149, Cadimare e Canaletto 148, Marola 123, Lerici 113, Fezzano 112, Fossamastra e Crdd 104, San Terenzo 80, Venere A. 67, Le Grazie 55, Portovenere 43, Tellaro 38. Junior: Cadimare 168, Fezzano 158, Canaletto 149, Le Grazie 143, Crdd 115, Portovenere 110,Marola 103, Fossamastra 94, Tellaro 65, Lerici 57, Venere A. 56, S. Terenzo 54, Muggiano 29. Femminile: Lerici 155, Marola 150, Crdd 149, Venere A. 144, Cadimare 104, Tellaro 92,Muggiano 83, Le Grazie 66.

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Il Fezzano affila i remi e tenta una splendida doppietta

 DUE equipaggi fortissimi che saranno al massimo della forma per la giornata del Palio. Sono queste le certezze del Fezzano per i due armi espresse dal capo borgata Massimo Tortorelli, da anni trascinatore entusiasta del tifo locale e appassionato combattente, portabandiera dei “verdi”. «Già nell’agosto scorso avevamo già pronto l’attuale equipaggio – spiega Tortorelli – con Mattia Danubio, in passato anche nel Cadimare, abbiamo inserito tre grandi campioni: Matteo Gambirasio,  detentore del Palio 2007 e già vincitore nel 2004 con noi, Fausto Sassi e Alfredo Tacci prelevati dal Muggiano. Un equipaggio forte che non può nascondersi». Quasi identico discorso per l’armo giovanile. «Abbiamo confermato Giordano Tortorelli e Luca Roccioletti, ragazzi di casa e gli abbiamo affiancato Mattia Grieco,  figlio d’arte del Muggiano e Marco Mazzolini, un forte vogatore della Velocior specializzato nel sedile mobile e per la prima volta vogatore a sedile fisso. Sono certo che ce la metteranno tutta e la vittoria del Palio è nelle loro possibilità anche se non mancano rivali molto accreditati come Cadimare e Le Grazie. Già lo scorso anno il nostro equipaggio giovanile era tra i favoriti e solo un errore negli ultimi cento metri (il classico “polpo”) ha compromesso la vittoria. ». Borgata d’avanguardia, forte di soluzioni tecniche innovative introdotte negli anni passati, delle metodologie di allenamento, della serietà e preparazione dei dirigenti e dei tecnici (basti pensare all’allenatore Flavio Taraborrelli dal 1983 responsabile tecnico di tutti gli equipaggi e oggi coadiuvato da Gianni Del Soldato), il Fezzano ha tutte le carte in regola per dare le massime soddisfazioni sia ai borgatari che ai dirigenti dell’ Unione Sportiva il cui settore canottaggio è affidato da anni alla guida di Ugo Vanelo assistito da un ristretto gruppo dirigente costituito da Francesco Di Santo e Gianni Del Soldato. Per la sfilata di stasera il tema è squisitamente di casa, in una ricostruzione della “Venere del Botticelli” che era una splendida ragazza dai capelli rossi del Fezzano: Simonetta Cattaneo. L’immortale opera del Botticelli, datata 1485 e realizzata per Lorenzo di Pierfrancesco de’Medici è un inno al Fezzano del quale sottolinea anche la linea di costa. Presidente settore voga Ugo Vanelo, capo borgata Massimo Tortorelli, consiglieri Francesco Di Santo e Gianni Del Soldato, allenatori Flavio Taraborrelli (S, J) e Gianni Del Soldato.  Equipaggi. Senior: Matteo Gambirasio, Alfredo Tacci,Mattia Danubio, Fausto Sassi, timoniere Francesca Di Santo. Junior: Marco Mazzolini, Giordano  Tortorelli, Mattia Grieco, Luca Roccioletti, timoniere Nicola Danubio.

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Fossamastra tra remi e sfilata vola sulle ali di un gabbiano

UN EQUIPAGGIO senior interamente rinnovato quello del Fossamastra, la “Cenerentola del Golfo” tra le borgate come la definisce il suo presidente Sauro Biava riferendosi al modesto numero di abitanti e alla ingombrante presenza del porto. L’armo è costituito da Oldoini e Pietra, in passato già buoni vogatori con la borgata, ai quali si sono aggiunti Grillo e Fiondella. «La nostra borgata accetta qualsiasi risultato senza esercitare pressioni sui vogatori,ma valutando solo l’impegno e la volontà – sottolinea Biava –  e su questi punti non abbiamo nulla da obiettare ai nostri ragazzi». L’equipaggio juniores è stato modificato per tre quarti: è rimasto solo Bertini, gli altri sono tre giovani al primo anno di voga che, partiti in sordina e dalle ultime posizioni, stanno scalando la classifica. «I ragazzi sono migliorati di gara in gara e ci stanno regalando le prime soddisfazioni. Non pretendiamo la vittoria, ma sono certo di un loro buon piazzamento. In quanto all’armo femminile per ora non siamo in grado di costituirlo in quanto ci manca una terza barca». Intanto a guidare la borgata sono sempre gli stessi dirigenti, quasi tutti “fossamastrini Doc”, eredi dello spirito del Gruppo Sportivo “Olympia” che identifica la borgata marinara: Sauro Biava, presidente da oltre 9 anni dopo esserne stato per 10 il vice presidente, Giorgio Oddi l’attuale vice presidente, Luigi Gazzarri il segretario (nella borgata da 30 anni), Giovanni Arduini diesse, il decano della società nel Palio dal 1979, Federico Arrigoni il responsabile sportivo, Susanna Oddi il capo borgata, Dante Martinelli, Ivano Bertagni, Anile Righetti, Oscar Barilli, Paolo Bertini,Marco Boccolini, Armando Mazzoni, Martina Saccomani, coadiuvati da pochi altri. La borgata di Fossamastra è nata all’ombra della società Olimpia con il simbolo del gabbiano e ha vissuto il periodo d’oro tra il ‘93 e il ‘95 quando vinse tre palii di fila e il titolo italiano con il gozzo  nazionale. In barca i campioni di sempre: Luca Cavallini (poi sostituito da Massimo Terenziani), Alessandro Manfrone, Fausto Artiaco, Marco Perfetti, timoniere Arianna Picate. Domani sera la sfilata avrà come tema “La storia delle barche nell’antichità” con modelli perfettamente ricostruiti con materiale leggero: zattera, barca di papiro, tronco scavato, barca lacuale, gondola e canoa indiana. I costumi come sempre sono realizzati da Susanna, Vanda, Marisa e pochi altri degli “Amatori del mare”. Questi invece i protagonisti che scenderanno in mare domenica. Allenatori: Marcello Barolat (S), Federico Arrigoni e Alessandro Arduini (J). Equipaggi. Senior: Cesare Oldoini, Lorenzo Grillo, Francesco Fiondella, Silvio Pietra, timoniere Temi Carassale. Junior: Alessio Bertolucci, Claudio Maggiani, Mirko Bertini, Diego D’Imporzano, timoniere Francesca De Simone. PIERANGELO CAITI

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Cadimare fa festa al varo di “Quinto remo”

La borgata ha realizzato uno splendido veliero nato dalla chiglia di un vecchio lancione. Giovedì la barca sarà in passeggiata Morin UN VARO emozionante e coinvolgente come pochi, quello a cui abbiamo assistito assieme a diverse centinaia di persone a Cadimare. A scendere in mare lungo uno scalo improvvisato, ma non per questo meno costruito a regola d’arte da un piccolo gruppo di sommozzatori, il veliero di 13metri, nato dalla chiglia di un vecchio lancione di 6,50, realizzato in riva al mare dalle menti geniali e dalle mani capaci di un gruppo di personaggi che sono così entrati nella recente storia della borgata. Abili mani quindi di Fabio Castiglia, ex arsenalotto ed attrezzatore navale, al quale hanno dato una mano o semplici consigli ex maestri d’ascia, carpentieri, meccanici, resinatori, motoristi navali (tra i tanti abbiamo visto anche il maestro d’ascia delle Grazie Pietro Ricci) mentre ancora una volta la storica “baracca Faggioni” è stata al centro della progettazione per quella che è diventata una trasformazione da manuale. Cadimare aveva l’aspetto di un set cinematografico per il varo di un veliero completo di ogni attrezzatura, dalle vele, agli alberi, ai pennoni, al timone, al motore e non mancavano i tanti tiranti del sartiame e le spingarde da fiancata a farne una vera nave dei pirati imbandierata a festa, con il gran pavese innalzato ed al vento la bandiera italiana ed una piccola bandiera nera dei pirati. Massima l’emozione quando dal piccolo palco delle autorità, la madrina Barbara Matteucci, con la tradizionale accetta, ha tagliato la cima che assicurava la bottiglia di spumante che ha battezzato la nave (dopo la benedizione ufficiale impartita dal parroco di Cadimare) e che si infrangeva regolarmente e bene augurante contro l’ancorotto del “Quinto remo”. Questo infatti il nome del veliero che ha per polena un delfino, è impreziosito da sirene turrite dipinte sulla prua da Giorgio Palla, famoso “aerografista”, ed è stato realizzato per dare una “spinta” (“Quinto remo” appunto), con un tifo particolarmente vivace e folcloristico, all’armo  “cadamoto” durante l’83° edizione del Palio del Golfo. Dicevamo dell’emozione degli spettatori al varo che se non fosse stato per le decine di telecamere e macchine digitali brandite e per l’abbigliamento, avrebbero dato vita all’immagine di un vecchio dagherro tipo per uno di quei vari di una volta. Lo scalo infatti, perfettamente livellato dai sub,non era mai stato collaudato e si poteva anche temere non reggesse. Tutto invece è andato alla perfezione a riprova delle eccezionali capacità di tutti gli attori e del coraggio dei sei-sette “cadamoti” che  avevano costituito il primo equipaggio ed erano già a bordo. Dopo un blocco iniziate, il cavo a paranco lanciava lungo lo scalo spalmato di sego il veliero che entrava in mare tra una lunghissima ovazione di tutti i presenti, in maniera perfetta, liberandosi subito dall’avanscalo e mettendo in moto il suo piccolo motore da 18 cavalli e dimostrando perfette qualità nautiche. Da una lancia in disarmo si è così arrivati ad un galeone pontato utilizzando molto materiale sbarcato a suo tempo da nave “Vespucci” (della quale sono state riprese forma e colorazione) e fornito dalla Marina Militare. Per tutti i presenti, borgatari di Cadimare e dei borghi vicini, turisti e spettatori, un’emozione infinita, raramente provata prima e testimoniata da entusiastici commenti. Per i realizzatori dell’opera un legittimo orgoglio in un tributo alla vocazione marinara del borgo ed alle capacità dei suoi abitanti. Giovedì il “Quinto remo” sarà alla passeggiata Morin al raduno delle barche d’epoca a vela latina dove potrà essere ammirato da tutta la popolazione spezzina.

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IL CAPOBORGATA LENCIONI RIPRENDE I REMI E TORNA A VOGARE PER TRASCINARE L’ARMO

LE ATTIVITÀ marinare erano ripartite alla grande dalla passata stagione alla borgata marinara di San Terenzo dopo due anni di crisi organizzativa, che ne aveva messo in discussione la sopravvivenza paventandone la scomparsa o l’accorpamento con altra borgata. Ora, nonostante perduranti difficoltà per la mancanza di una base amare e di una idonea palestra, le attività marinare sono tornate ad essere un interesse primario anche se, come più volte negli anni passati, arrivare alla costituzione degli equipaggi non è stata indolore. «Eravamo partiti bene con quattro validi elementi per l’armo senior ma poi abbiamo perso per strada Elia Calevro che ha dovuto lasciarci per motivi di salute – spiega il dottor Francesco Pardini, dal 2000 presidente dell’Unione Sportiva Santerenzina dopo esserne stato dirigente dal 1989, titolare della borgata marinara –  e così per completare l’equipaggio si è rimesso al remo Giorgio Lencioni, il nostro capo borgata, che da tempo aveva abbandonato l’attività agonistica. Nonostante il nostro armo si piazzi mediamente attorno all’ottavo, nono posto siamo a pochissimi secondi da un quinto sesto che per noi sarebbe un ottimo risultato. E’ questo l’unico rammarico,ma può darsi che al Palio il risultato ottimale venga raggiunto,ma se così non fosse siamo perfettamente soddisfatti dell’impegno e del lavoro di tutti». «L’armo junior, che lo scorso anno non avevamo, è costituito da quattro giovanissimi al primo anno di voga – prosegue Pardini stanno imparando impegnandosi bene sotto la guida dell’allenatore Lencioni, consideriamo l’attuale un anno di apprendistato, si stanno preparando per riuscire bene nei prossimi anni e sono certo che al termine della formazione i frutti sicuramente verranno. L’ambiente della borgata è sereno, i ragazzi con noi si trovano bene e sono consci di dover guardare al futuro. E’ un  peccato la mancanza di strutture, siamo sempre a Falconara come palestra in una struttura di fortuna, avevamo una base appoggio al Muggiano che dovremo lasciare per scadenza contratto e non siamo in grado di affittare altri locali, speriamo vivamente in un intervento risolutore del Comune di Lerici». La borgata quest’anno conta ancora di più su Giorgio Lencioni, “l’uomo amare” come lo aveva definito lo scorso anno Pardini, ex vogatore di Muggiano e Canaletto (con il quale da capovoga ha vinto il Palio Junior del 1988) che quest’anno ha ripreso in mano anche il remo, caso unico di capo borgata e vogatore nello stesso tempo anche se si comporta allo stesso modo,ma solo in casi estremi, Marco Greco capo borgata del Lerici. Ma parliamo un poco della borgata. L ’Unione Sportiva Santerenzina è tra le più antiche società sportive e calcistiche della provincia nata nel 1922 e sul mare la presenza di un equipaggio santerenzino è provata sin dalla disputa del Palio del 1932, quando i ragazzi del posto gareggiarono con una barca di nome “Armida” che chiuse in ultima posizione. Negli anni ’60 la borgata è trascinata dalla figura carismatica di Dismo Mencacci, per anni alfiere del canottaggio locale. Due i successi della borgata, quello del 1945 (il primo Palio del dopoguerra, l’unico non disputato alla Passeggiata Morin ma proprio nello specchio d’acqua di San Terenzo di fronte al Castello per l’inagibilità della Morin distrutta dagli eventi bellici) e quello del 1964 con la vittoria cercata fortemente dall’armatore Bibolini (equipaggio Gianni Casali, Antonio Coppa, Giacomo Strata, Nicolino Biagioni, timoniere Centi), mentre per la sfilata storica, sempre preparata con accuratezza dalla borgata, l’anno del successo è quello del 1994 con la rievocazione dello scoppio di Falconara del 1922 .Quest’anno la sfilata ha   come tema  “L’ulivo una coltura ed una cultura antichi”, un omaggio alla tipica pianta mediterranea delle nostre colline, raffigurata in una serie di quadri dalla coltivazione, alla raccolta, alla frangitura, con  decine di figuranti in costume. Presidente Francesco Pardini, segretario Stefano Bonomi, capoborgata e allenatore Giorgio Lencioni, consiglieri Federico Pardini e Antonio Rossellini, responsabile vogatori Andrea Barbieri. Equipaggi. Senior: Alessandro Fornoni, Giorgio Lencioni, Tiziano Illiano, Simone Giacomazzi, timoniere Luca Bertoccini. Junior: Nicola Fago, Nicola Simeoli, Roberto Castelnuovo, Damiano Bertolini, timoniere Vasco Bertini. P.C.

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