DOPO undici anni di attesa e di rospi ingoiati, il Canaletto torna a vincere il Palio numero 84. «Il signore sì che se ne intende», come recitava il tormentone pubblicitario di un liquore negli anni Sessanta. E il signore in questione è lui, Paolo Lavalle, 42 anni, fisico ancora esplosivo nonostante qualche acciacco di stagione e, soprattutto, il solito guascone, che ha appena riposto nel suo palmares personale l’undicesimo successo (sei nel Marola, quattro nel Canaletto e uno nel Crdd). A prescindere dal risultato di ieri, Lavalle nel mito c’era già ma ha dimostrato di non avere fatto indigestione a seguito dei bagordi di Marola. Infatti, davanti alla muraglia dei tifosi assiepati lungo passeggiata Morin e al palco delle autorità che ha ospitato i prossimi candidati dalla presidenza della Regione, Claudio Burlando e Sandro Biasotti si è gustato un pranzo da re dopo i golosi antipasto delle Prepalio. Insieme a lui, terzo remo, hanno gozzovigliato il capovoga Daniele Zampieri, il secondo remo Alfonso Conte, il pruista Marco Sturlese, il timoniere Davide Spano. E alla fine, dopo una scorpacciata siffatta ci sarebbe voluto proprio un bel cognachino per digerire… Palio numero 84, una liberazione, per la borgata guidata da Paolo Dini e da Gianni Casali, che ha colto il 17° successo confermandosi come seconda più titolata del golfo dopo Cadimare (24). Soprattutto il capoborgata Casali, sanguigno innamorato di voga e di Palio, abituato a vincere con maggiore frequenza, sia da vogatore sia da allenatore e dirigente, rischiava di intristirsi da questo prolungato digiuno. Diciamolo subito, tanto per sgombrare il campo da equivoci: la gara seniores non ha avuto storia, nonostante l’ottima performance del secondo classificato, il Cadimare, e i tempi generali di ottima levatura. In undici su tredici equipaggi, infatti, hanno concluso i duemila metri sotto i 12 minuti, segno di preparazione di grande livello sia dal punto di vista tecnico che atletico. Non c’è stata storia perché Lavalle & C. hanno messo la prua davanti a tutti fin dallo sparo dello starter , hanno girato per primi al giro di boa dei 500 metri, a quello dei 1.000 e, naturalmente, al serravoga dei 2.000. Cadimare, Muggiano e Fezzano, rispettivamente secondo, terzo e quarto, hanno retto bene e, soprattutto i cadamoti, hanno avuto un ottimo rush finale finendo dietro ai primi di appena due secondi e mezzo. Gli altri hanno partecipato e basta anche se, come, detto, ci hanno dato dentro con ammirevole determinazione. Questo l’ordine di arrivo finale. Canaletto in 11’ 11” 5, Cadimare 11’ 13” 92,Muggiano 11’ 14” 62,Fezzano 11’ 15” 60, Crdd 11’ 252 20, Venere Azzurra 11’ 272 29, Le Grazie 11’ 362 76, Lerici 11’ 372 11, Porto Venere 11’ 492 22, Marola 11’ 50” 27, San Terenzo 12’ 01” 57,Tellaro. Gioia incontenibile, dunque,perla borgata canarina che, un paio d’ore prima, aveva però sospirato di cocente delusione per la sconfitta del Palio juniores dove i suoi giovani erano super favoriti. Dopo aver vinto otto delle undici Prepalio stagionali, i ragazzi di Vivaldi e Casali hanno toppato proprio nella giornata decisiva. Succede e succederà sempre e proprio questo è il cinico fascino del Palio del golfo, sia sui duemila che sui mille metri. Semmai, nelle centinaia di supporter canalettesi presenti alla Morin si era fatta strada la paura che la giornata da grandi favoriti potesse essere segnata da un destino avverso. Timore, come visto, fugato alla grande dalla perentoria performance di Zampieri, Conte (cadamoto verace), Lavalle, Sturlese e Spano. A primeggiare nei giovani è stato l’armo delle Grazie (Andrea Forfori, Manuele Zignego, Matteo Busoni, Giovanni Zucca, timoniere Fabio Esposito) che vinse il Trofeo Majoli anche due anni fa. Dietro Le Grazie che ha tagliato il traguardo in 5’ 39” 98, Fezzano (5’ 42” 43), Canaletto (5’ 43” 09), Porto Venere, Venere Azzurra, Cadimare, Fossamastra, Crdd, San Terenzo, Lerici, Marola, Tellaro, Muggiano. Tutto secondo copione, invece nel palio femminile dove hanno prevalso le vogatrici del Crdd Claudia Calzetta, Aurora Maurizio, Elisa Saglione, Ilaria Corsini, timonate da Fabiola Pupillo Dietro di loro, che hanno coperto i mille metri col tempo record di 5’ 59” 95 (il miglior tempo precedente era del Fezzano rosa 2007), Venere Azzurra (6’ 10” 19), Lerici (6 11” 19), Marola (6’ 20” 15), Cadimare (6’ 23” 10). AMERIGO LUALDI